Due striscioni, due misure? Il Questore di Novara dovrà rispondere al Ministro
Con un’interrogazione urgente a Marco Minniti, il deputato romagnolo Jacopo Morrone ritorna sul diniego di accesso al Piola di uno striscione, che su decisione del Questore ha impedito ai tifosi ospiti di ricordare un amico scomparso qualche giorno prima di Novara-Cesena del 31 marzo scorso.
Per l’episodio dello striscione “censurato” il Questore di Novara ha ignorato le proteste dei tifosi del Cesena, ma probabilmente dovrà rispondere al Ministro degli Interni. Finisce infatti sul tavolo di Marco Minniti (ancora in carica) sotto forma di interrogazione urgente del deputato leghista Jacopo Morrone, la vicenda che lo scorso 31 marzo, in occasione di Novara-Cesena, ha portato il servizio d’ordine dello stadio Silvio Piola, su disposizioni del dott.Gaetano Todaro, a proibire l’ingresso nella curva ospiti, di uno striscione commemorativo portato dai tifosi romagnoli in ricordo di un amico scomparso qualche giorno prima.
“Condotta discriminatoria del questore di Novara. Decisione fuori luogo e priva di fondamento normativo – si legge nel testo dell’On.Morrone, il quale precisa inoltre – l’assoluta infondatezza normativa della motivazione avanzata dal questore infatti nel corso della medesima partita non è stata impedita l’esposizione lungo la curva novarese di uno striscione analogo in ricordo del compianto allenatore Emiliano Mondonico. Insomma due pesi e due misure”. In buona sostanza la tesi del deputato romagnolo esponente del carroccio, non riguarda la scelta di censura del dott.Todaro, piuttosto la presunta differenza di trattamento, che avrebbe consentito ai tifosi azzurri di esporre in curva Nord uno striscione altrettanto commemorativo, per questi motivi Jacopo Morrone chiede al ministro Minniti “come giustifichi la decisione del tutto arbitraria del questore di Novara e se non ritenga discriminatoria tale condotta che ha valutato difformemente il commosso tentativo di ricordo di due persone scomparse, Daniele Magnani da una parte ed Emiliano Mondonico dall’altra, probabilmente solo sulla scorta della diversa notorietà degli stessi”.