Novara – Si è svolta anche a Novara l’iniziativa “Una Rosa per Norma Cossetto” organizzata a livello nazionale dal Comitato 10 Febbraio. La manifestazione, consistente nell’apposizione di un omaggio floreale presso la targa commemorativa di Piazzetta Martiri delle Foibe in Villaggio Dalmazia. L’iniziativa, oltre all’intervento della referente provinciale del Comitato 10 Febbraio Cristina Avvignano (che ha tracciato una biografia della martire istriana, assurta oggi ad emblema dei crimini di guerra che colpirono gli Italiani del Confini Orientale) e del Consigliere Comunale Mauro Gigantino, il quale ha rivendicato il valore patriottico del patrocinio del Comune di Novara.
La cerimonia ha visto la presenza attiva delle associazioni d’arma e combattentistiche: Associazione Nazionale Combattenti Reduci (rappresentata da Carlo Malvisi), Associazione Nazionale Volontari di Guerra (rappresentata dal presidente provinciale Valerio Zinetti) e l’Associazione Nazionale Insigniti Onorificenze Cavalleresche (rappresentata da Mauro Cardone).
Oltre ad avere tracciato un profilo biografico della vicenda di Norma Cossetto (assurta ad emblema della repressione anti-italiana attuata dal comunismo jugoslavo), gli interventi hanno mirato a riaffermare una serie di verità storiche purtroppo oggi troppo spesso messe in dubbio da tentativi di falsificazione portate avanti da coloro che rivendicano esplicitamente l’eredità politica degli aguzzini di Norma Cossetto: tentativi di stravolgimento dei fatti che vanno dal non menzionare la matrice comunista del movimento comunista jugoslavo alla negazione della sistematicità dei metodi criminali con i quali Tito perseguì la de-italianizzazione dell’Istria.
A conclusione della cerimonia, in rappresentanza delle Associazioni presenti, l’On. Gianni Mancuso ha esposto quanto appreso negli anni che vanno dall’approvazione della legge istitutiva del Giorno del Ricordo fino ad oggi in occasione delle numerose iniziative promosse, a partire dall’ancora poco conosciuta vicenda storica delle repressioni del regime comunista di Tito non solo contro gli anticomunisti slavi, ma persino contro i comunisti “eterodossi”.
Mentre Valerio Zinetti ha esposto – a dimostrazione del fatto che la vicenda del Confine Orientale non fu un fatto bellico regionale ma nazionale – i nominativi dei militari novaresi caduti per mano titina, tra i quali spicca la vicenda del Milite Beccaria Francesco, classe 1911 e nativo di Novara, ucciso l’11 aprile 1945 a Valvociana (Gorizia) dagli jugoslavi insieme ai propri commilitoni per essersi rifiutato d’ammainare il Tricolore dal pennone della propria caserma.
Guerrino Breccia, esule istriano, ha invece ringraziato il Comitato 10 Febbraio e le associazioni organizzatrici, ricordando la figura di Licia Cossetto (sorella di Norma e residente a Ghemme dal dopoguerra fino alla morte avvenuta nel 2013) conosciuta durante l’impegno profuso da oltre cinquant’anni nel mondo associazionistico degli esuli. Proprio per tali motivi l’iniziativa ha assunto grande valore non solo simbolico ma anche operativo, in quanto segna una sinergia tra associazioni e amministrazioni sul territorio per portare alle nuove generazioni la memoria storica dei Caduti per l’Italia.