Buongiorno
Novara

Pericoli per la salute e l’ambiente? Si torna a parlare dei possibili effetti della ricerca di idrocarburi e gas nella nostra zona

Le preoccupazioni di Medicina Democratica diventano un dossier con molte osservazioni presentate al Ministero dell’Ambiente per la possibile contaminazione del suolo e del sottosuolo e quando le sostanze inquinanti si infiltrano possono raggiungere il centro della piana alluvionale attraverso le falde profonde.

Pericoli per la salute e l’ambiente? Si torna a parlare dei possibili effetti della ricerca di idrocarburi e gas nella nostra zona.

Foto ravennanotizie.it

“Opzione zero” è il concetto chiaro espresso da Medicina Democratica, movimento di lotta per la salute, sul quale si fondano le osservazioni  presentate al Ministero dell’Ambiente diffuse in una nota alla stampa attraverso un comunicato. Osservazioni che partono dalla richiesta di avvio di una campagna di indagini geofisiche nell’ambito del Progetto“Cascina Alberto”, proposto dalla Shell, per la ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi  nel territorio delle province di Vercelli, Biella, Novara, Varese, Milano  sottoposto a Valutazione di Impatto Ambientale.

Sono previste indagini invasive ed estese, che interessano anche le aree naturali sottoposte a tutela (in primis il Parco del Ticino), per un progetto finalizzato allo sfruttamento dei giacimenti che saranno eventualmente individuati e si parla anche di – realizzazione di un pozzo esplorativo (eventuale) – da assoggettare a specifica autorizzazione e procedura di VIA.

A tale proposito non si possono dimenticare le implicazioni della presenza attuale: la Concessione di Coltivazione (Villafortuna – Trecate) con quattro pozzi di produzione realizzati tra il 1992 e il 2008 e in particolare l’evento che proprio a fine febbraio il 28.02.1994 determinò nel pozzo Trecate 24d un gravissimo “blow out” – spiega nel comunicato di Medicina Democratica firmato da Carla Cavagna – con una eruzione durata circa 36 ore e con il rilascio di ingenti quantità di sostanze pericolose che provocarono un grave inquinamento. Come dimostrano anche le attività petrolifere in Val d’Agri in Basilicata la quotidianità dello sfruttamento di giacimenti petroliferi determina impatti importanti”.

Medicina Democratica ricorda “quante e quali amministrazioni locali, associazioni e comitati locali abbiano espresso chiaramente la loro contrarietà a ogni iniziativa volta a ulteriori sfruttamenti del sottosuolo. Un aspetto importante dell’impatto delle attività mediante “cariche sismiche” è quello della possibile contaminazione del suolo e del sottosuolo e quando le sostanze inquinanti si infiltrano possono raggiungere il centro della piana alluvionale attraverso le falde profonde”.

Nell’Area individuata per le campagne di indagini dalla Shell le risorgive sono distribuite in aree con bassa soggiacenza della falda, lungo le valli dei fiumi Sesia, Agogna e Ticino “la combinazione tra l’assetto idrogeologico sopra-descritto e altri fattori locali determina il grado di vulnerabilità di falde profonde e superficiali”. Per questo Medicina Democratica “opta per l’opzione zero  nella necessità di tutelare l’ambiente, estremamente ricco di naturalità di buona parte dell’area oggetto della proposta, nonché la vocazione agricola con eccellenze agroalimentare, strutture agroturistiche , zone di ripopolamento”.