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Novara

Piemonte: mille iscritti in meno nelle scuole superiori. Vittime della crisi?

Sono ben mille in meno gli studenti che il prossimo anno frequenteranno la scuola superiore in tutto il Piemonte. Il dato emerge da un’indagine promossa dall’Assessorato all’istruzione della Regione, sulla base delle preiscrizioni fatte per l’anno scolastico 2015-2016 che sono in totale 34.749, rispetto alle 35.824 dell’anno precedente.

Un risultato che dovrebbe far riflettere. Perché sebbene il calo sia riscontrabile in tutta Italia, anche con vette di ben maggiore rilievo rispetto al Piemonte, lo scarto netto di un migliaio di potenziali studenti che rinunciano al percorso dell’istruzione secondaria superiore è un fatto che non può passare in secondo piano.

Questo sebbene l’assessore di riferimento, ovvero Gianna Pentenero, sottolinei come “Le scelte degli studenti sembrano andare nella direzione indicata dalle imprese”, ovvero “che il settore tecnico-scientifico ha visto nel suo complesso un aumento degli iscritti, segno che gli indirizzi innovativi e le materie cosiddette scientifiche sono stati premiati dai giovani e dalle loro famiglie”.

In tutta la Regione gli iscritti alla prima classe nei licei sono 16.969 (49%), contro gli 11.269 (32%) degli iscritti negli istituto tecnici e 6.511 (19%) negli istituti professionali.

In Provincia di Novara i dati si discostano un poco, con il 44,7 per cento di iscritti nei licei (un calo del 3%) rispetto all’anno scolastico 2014-2015), il 41,4 negli istituti tecnici (con un aumento del 4,4 per cento rispetto alla precedente rilevazione) ed il 13,9 per cento di iscrizione negli istituti professionali (-1,4%).

Da noi le scuole più “gettonate” sono il Liceo Scientifico, nei vari indirizzi, gli istituti tecnici del settore economico e gli istituti professionali del settore dei servizi. Sul territorio provinciale crescono il Liceo delle scienze umane, gli istituti dove si insegna amministrazione finanziaria e marketing e quelli del comparto agraria, agroalimentare e agroindustria, oltre che gli istituti professionali dove si imparano manutenzione ed assistenza tecnica nel settore industria ed artigianato.

Meno ambiti i licei linguistici i licei musicali, e gli istituti alberghieri.

I dati non risultano sempre di facile lettura, perché molto peso nella scelta della scuola superiore hanno evidentemente i corsi e gli indirizzi di specializzazione: però la tendenza a selezionare indirizzi di studio che consentano magari maggiori opportunità di accesso al mondo del lavoro (anche prescindendo da scelte successive per l’università) è in atto.

“Il trend positivo degli indirizzi tecnico-scientifici – dichiara l’assessore Pentenero – rappresenta non solo una scelta propedeutica all’entrata nel mondo del lavoro ma in molti casi anche una valida opzione in vista della prosecuzione degli studi all’Università. Promuovere l’istruzione tecnica, far convergere mondo della scuola e fabbisogni professionali delle imprese, portare nelle aule modelli didattici moderni sono gli obiettivi che la scuola e l’istruzione superiore deve perseguire. Accanto alla formazione “tradizionale”, la scuola piemontese punta al rapporto col mondo del lavoro, saldando conoscenze teoriche e scientifiche ed esperienze pratiche. Una funzione indispensabile  – prosegue Pentenero – se si  pensa ai settori  e alle professioni in crescita nella nostra regione: da quello dell’automazione industriale, all’elettrotecnica e al comparto energia, alle figure legate all’informatica e le nuove tecnologie, vale a dire gli Ict, ingegneri elettronici/elettrici dell’automazione. La scelta di adottare anche per la formazione professionale la procedura delle iscrizioni online,(come da accordo ministeriale) sembra aver avuto esito positivo, visto l’alto numero di domande inoltrate ai nostri CFP. Direi dunque che le scelte degli studenti sembrano andare nella direzione indicata dalle imprese”.

“In questa fase in cui le scuole hanno ultimato le verifiche e lo smistamento delle domande di iscrizione presentate dalle famiglie – ha dichiarato il direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale Fabrizio Manca – risultano quasi 110.000 le iscrizioni alle classi I della scuola primaria e secondaria di I e II grado, di cui il 97% effettuate esclusivamente in modalità on line. Inizieranno la classe I della  scuola primaria oltre 37.500 alunni, di cui il 53% nella sola provincia di Torino.  Per quanto riguarda il modello orario della secondaria di I grado, l’orientamento delle famiglie si rivolge  principalmente alla tipologia di orario a 30 settimanali.Si confermano in parte le tendenze registrate nei giorni immediatamente successivi alla chiusura delle iscrizioni, monitorate costantemente dall’Ufficio Scolastico Regionale: crescono nel complesso i licei, dove la spinta è data dalle scienze umane; si mantiene costante l’andamento dei tecnici, con una leggera diminuzione sul settore economico, compensata dall’aumento di preferenze su ‘Informatica e telecomunicazioni’ e‘Meccanica, meccanotronica, energia’, indirizzi d’eccellenza delle scuole piemontesi. Calano le preferenze per i professionali, comunque in percentuale nettamente inferiore al dato nazionale, a conferma dell’alta qualità del sistema di istruzione tecnica e professionale del territorio”.