Dopo il vivace consiglio comunale di ieri, i rappresentanti del Partito Democratico novarese presentano un esposto al Prefetto per verificare “l’irregolare ed autoritaria gestione delle assemblee di consiglio da parte del presidente Gerardo Murante e del vicepresidente Claudio Strozzi”.
La goccia che fatto traboccare il vaso è la doppia espulsione di due consiglieri Dem, Pirovano, nella seduta mattutina, e Ballarè, in quella pomeridiana.
“Come già avvenuto in altre sedute, la gestione da parte loro degli interventi dei consiglieri, avviene con modalità e tolleranze diverse a seconda se tali interventi vengono dai banchi della maggioranza o della minoranza da noi rappresentata”, spiegano i Democratici in una lettera al Prefetto.
L’allontanamento dall’aula attraverso la forza pubblica (“in violazione al regolamento vigente”) ha suscitato l’immediata reazione dei consiglieri di minoranza, già peraltro annunciata ieri dai banchi di Palazzo Cabrino.
“La questione che viene qui denunciata è la gestione arbitraria, autoritaria e personale del consiglio comunale da parte dei due presidenti, in particolare rispetto agli interventi dei consiglieri, in totale spregio al regolamento del consiglio comunale. A titolo di puro esempio si riporta quanto avvenuto nel consiglio del 13 dicembre u.s. ad opera del vice presidente Strozzi, che a fronte della richiesta del capogruppo PD, Andrea Ballarè di poter intervenire per fatto personale a seguito di affermazioni false a lui attribuite dal consigliere Piantanida, il vice presidente, senza consentire al consigliere Ballarè di spiegare le ragioni di tale richiesta, ha valutato, con modalità autoritarie ed in palese violazione dell’art.44 del regolamento consiliare, che non vi fossero gli estremi per concedere l’intervento per “fatto personale””.
A quel punto, Ballarè è stato invitato a lasciare l’aula.
Stessa sorte, ma al mattino, per il consigliere Pirovano cacciato dall’aula da Murante.
Il Partito Democratico chiede al Prefetto “di valutare il comportamento del Presidente e del Vice-Presidente del Consiglio Comunale di Novara e di assumere, dandocene contezza, tutte le azioni che riterrà opportune finalizzate a preservare l’esercizio della democrazia all’interno del massimo organo politico e di rappresentanza della Città di Novara. I tempi politici e sociali che stiamo vivendo, con il risorgere di linguaggi, comportamenti ed azioni che pensavamo di aver cancellato, non ci consentono di soprassedere ad azioni che possono rappresentare l’anticamera a limitazioni della democrazia nelle nostre istituzioni”.