Presentazione a Novarello: il nuovo Novara calcio targato Pavanati parte con le bollicine
La nuova proprietà si è presentata alla piazza novarese. In attesa di definire meglio programmi, quadri societari e tecnici, l’impressione è quella del cambio di stile. Il gruppo Pavanati ha poi incontrato il Sindaco a Palazzo Cabrino.
Avete presente…4 slide da dopolavoro ferroviario; i gemelli di Milano che griffano il Papa; il Patron tronista; le battaglie perse col congiuntivo; il management trovato nelle patatine; le giacche buone stirate per andare allo Sheraton per il calciomercato; le fideiussioni creative; le buste della spesa a Locri? Dimenticate tutto.
Varcare la porta del centro Congressi di Novarello, per la presentazione del gruppo Pavanati, è stato come attraversare un portale spazio-temporale. Dai “rutamatt” al millesimato, il salto quantico è da far girare la testa, e proprio per questo sarebbe d’uopo la misura, in attesa di un più solido e concreto senno del poi, anche perchè al momento, parliamo solo di “effetti speciali”.
Sul piano della forma, il confronto con l’era Rullo è quasi improponibile, ed il rischio è quello di dimenticare, che chiunque arrivasse, visto il livello raggiunto, non poteva certo sfigurare troppo, insomma: “Beati i monoculi in terra caecorum?”.
Sul palco salgono in cinque: Leonardo Pavanati al centro della scena, di fianco ci sono l’ex Generale della GdF Fabrizio Lisi nel ruolo di Presidente, ed il DG Roberto Civitarese. Più ai lati, il vicepresidente Umberto Inverso, vicino a lui la signora Adelaide, moglie di Marco Bonanno; il socio in affari del Patron, rimane seduto in prima fila. Sul lato destro, un po’ defilato Roberto Nespoli, a rappresentare il 20% delle azioni rimaste in quota alla famiglia De Salvo.
Pavanati un po’ a sorpresa, non è quel “one man show” che certe uscite divertite sui social, avevano lasciato presupporre. La sua è una breve quanto misurata introduzione, prima di cedere il microfono al primo giro di tavolo. Dopo i saluti ed i convenevoli, con il Generale Lisi piacevole gran maestro di cerimonia, e le auto presentazioni di rito; al proscenio non si sottrae Civitarese, il quale da buon motivatore, dimostra innanzitutto di aver lavorato molto sulla sua di autostima.
L’enunciazione del suo credo è così assiomatica da risultare lapalissiana: “I soldi nel calcio non garantiscono la vittoria, per cui eviteremo gli sprechi, cercando di far fruttare al massimo le risorse disponibili”. Al curvaiolo in religioso ascolto della diretta facebook, suona l’allarme per una prima possibile stonatura, ma il mental coach ha l’orecchio assoluto ed attiva il diapason: “Con questo non vuol dire che prenderemo dei giovani che costano poco, solo per risparmiare”.
Quindi, come funziona, si domanda sempre il tifoso in ascolto? In pratica, “basterà” cercare quei cigni che in altre società sembrano polli (per questo sottovalutati e poco costosi) e convincerli di avere il collo alto, il piumaggio candido ed il portamento tipico dei più grandi esemplari di Anatidi, sulla scorta di quanto fece il più famoso dei cigni calcistici, che da Utrecht giunse a S.Siro per incantare il mondo pallonaro.
In effetti, il mondo del calcio è pieno di storie di riscatto, di apparenti mediocri che cambiata aria sono sbocciati. Senza andar lontano, al Novara quest’inverno è bastato fare lo switch fra gli Zigoni Vs i Rossetti, per far cambiar di segno il girone di ritorno. Una cosa però è dirlo, altra cosa è farlo, ma è qui che entra in gioco la parola magica “coaching”, della cui materia il direttore generale sarebbe massima espressione: “Digitate Roberto Civitarese su Google e vedrete voi stessi, quali e quanti giocatori sono passati sotto le mie consulenze”, insomma se non ci riesce lui…
Capitolo a parte, vale l’interlocuzione del vicepresidente Umberto Inverso, il quale da ex manager bancario, con molte “amicizie” nel calcio che conta, gestirà tutti gli aspetti finanziari del gruppo. In verità, alla prima domanda che tutti i giornalisti presenti vorrebbero fare “la potenza di fuoco si limita al giro d’affari della A&G Real Estate?”, rispondono le immagini proiettate in loop sui maxi schermo, dove uno dopo l’altro si alternano i marchi coinvolti nel progetto. Oltre alle aziende facenti capo al dott.Bonanno, già in quota nel capitale sociale dell’A&G Real Estate srl proprietaria del Novara calcio (Franciacorta D.o.c.g. Srl; Merzario 1835 srl; Technology Innovation srl); si vedono nell’ordine i loghi di: RDF Spedizioni; Progetto Benessere; Business Development Firm; U.S.A Global l.c.c; Diana; Vipera; American Hot Dog; Merzario Holding; Bersi Serlini.
Quanto concretamente queste allarghino la disponibilità finanziaria del progetto Novara calcio, al momento, non è dato saperlo, ma la sensazione è che siano in gran parte rami d’azienda che ruotano intorno all’universo Pavanati; o forse più ancora al dott.Marco Bonanno, che da una prima impressione, sembra essere il finanziatore principe dell’operazione. A meno che dietro le quinte, a giustificare l’acquisizione, la presa in carico del monte debitorio (6.5 mln di euro) ed i futuri investimenti, nonchè tutti i teorici buoni propositi, ci siano uno o più finanziatori che abbiano motivo di non uscire ancora allo scoperto.
Per altro, come confermato dal dott.Inversi, l’impegno finanziario in ingresso per l’acquisizione del pacchetto di maggioranza è irrilevante, il peso maggiore riguarda più che altro la presa in carico del debito, che però, avendo margini di negoziabilità e dilazionabilità, potrebbe consentire al gruppo, di programmare comunque degli investimenti per lo sviluppo di un progetto industriale anche ambizioso.
A Novarello da qualche giorno, sono partiti i casting per confermare i quadri societari e tecnici e a quanto pare, non bisognerà aspettare molto per capire chi avrà superato l’esame fra i vecchi (si spera presto nel si di Mauro Borghetti) , ed i primi nomi importanti fra i nuovi arrivi, innanzitutto di allenatore e direttore sportivo: “Voglio un ds che guardi 250 partite l’anno e che le caratteristiche dei giocatori le abbia in testa, non in agenda insieme ai numeri di qualche amico procuratore” ha chiarito in modo esplicito Civitarese smentendo il presunto appuntamento con il tecnico Fulvio Fiorin, che però non sembra affatto escluso dalla lista. Lasciando intendere che anche il mercato, sarà fatto il prima possibile e con le idee chiare sin da subito, su come, chi e dove cercare: “Cominceremo il ritiro con l’80% della rosa completata, non alleneremo giocatori per darli poi ad altre squadre”.
Insomma, quanto ad intenzioni ed esposizione del progetto, l’era Pavanati & CO, ha scavato il solco con Cianci et similia. Anche i primi passi “diplomatici” sembrano evitare gli scivoloni dei predecessori, con i nuovi dirigenti, che terminata la conferenza stampa, sono andati a Palazzo di Città ad incontrare la Giunta ed il Sindaco Canelli, forse per cominciare a riallacciare le fila del discorso Cittadella dello Sport? Quasi irrimediabilmente interrotte con i Rullo’s e per colpa del Covid: “Certo che la cosa ci interessa” ha confermato schiettamente Pavanati. E le parole di Canelli, seguite all’incontro, sembrano aprire porte che fno a ieri parevano blindate: “Mi ha fatto piacere incontrare la nuova proprietà e dirigenza del Novara Calcio. Ho avuto modo di raccontare loro i progetti attuali e futuri che riguardano lo sviluppo della Città. In questo contesto, da sindaco e da tifoso, mi auguro che tra questi vi sia anche il rilancio sportivo del Novara Calcio e che la società possa arrivare a quei traguardi che i Novaresi si aspettano”
Se dalle parole si passerà ai fatti, ce lo dirà solo il tempo galantuomo ed il giudice supremo che si chiama campo di calcio. Al momento sono solo inebrianti bollicine di rigoroso e buonissimo Franciacorta, ma che da queste parti non incantano, e non intorbidiranno certo la nostra attenzione.