Presidio antimafia venerdì in piazza a Oleggio. Organizzato dalla minoranza per dire no alle infiltrazioni: la città dell’Ovest Ticino compare nelle carte dell’inchiesta milanese che dieci giorni fa ha portato a 34 arresti per associazione
«Giù le mani da Oleggio». Questo il motto che accompagna il sit-in per dire no alla ‘ndrangheta e alle infiltrazioni mafiose nell’Ovest Ticino in programma venerdì prossimo, 19 luglio, alle 19, in piazza a Oleggio. La cittadina è infatti finita nelle carte dell’inchiesta «Krimisa» dell’Antimafia di Milano, che qualche settimana fa ha portato a 34 arresti per associazione di stampo mafioso e numerosi reati satellite e allo smantellamento della «locale» di Lonate Pozzolo, paese dell’area di Malpensa.
La manifestazione è promossa da «Uniti per Oleggio», partito di minoranza in consiglio comunale, ma aperta a tutti, cittadini, associazioni, amministratori. E, non a caso, è stata organizzata nel giorno dell’anniversario della strage di via D’Amelio, in cui perse la vita il giudice Borsellino.
Il territorio comunale, e in particolare quello della vallata del Ticino, compare nelle carte dell’operazione conclusa dall’antimafia lombarda: nelle contestazioni che riguardano uno degli arrestati, un sessantasettenne di Lonate, si parla di un piano criminoso della ‘ndrangheta di reinvestire i profitti illeciti dell’organizzazione in località ex Laghetti Sab Ghia e Cascina Caprera, attraverso l’acquisto di terreni da destinare all’ospitalità di richiedenti asilo. Una zona in cui da anni vengono denunciati segnali che hanno insospettito gli investigatori: incendi, strade sbarrate, minacce ai ciclisti.