Prima fornisce false generalità, poi tenta la fuga e infine aggredisce gli agenti
L’animato venerdì sera di un cittadino tunisino gravato di numerosi precedenti e irregolare sul territorio nazionale, finito deferito in stato di arresto per resistenza e falsa attestazione a pubblico ufficiale, nonché in stato di libertà per la specifica normativa sull’immigrazione.
Riceviamo dall’Ufficio Stampa della Questura e vista la rilevanza e l’interesse generale, pubblichiamo integralmente:
Nella serata del 10 febbraio, un equipaggio della Polizia di Stato di Novara del reparto Squadra Volante della Questura, transitando in corso Trieste, decideva di sottoporre ad un controllo di polizia un’autovettura. Al suo interno erano presenti tre occupanti, uno dei quali, tunisino, non aveva con sé nessun documento valido per l’identificazione. Il ragazzo forniva le proprie generalità ma da un accertamento incrociato effettuato dalla Centrale Operativa tramite la banca dati dell’anagrafe, gli agenti, constatavano che l’effige del cartellino fotografico corrispondente al nome fornito, rappresentava un uomo totalmente diverso dal controllato.
A questo punto gli agenti decidevano di portare in Questura lo straniero per identificarlo compiutamente, ma il ragazzo, che sino a quel momento si era finto collaborativo, improvvisamente spintonava un operatore e si dava a precipitosa fuga. Rincorso dai poliziotti, che nel frattempo avevano richiesto l’ausilio di un altro equipaggio, lo straniero veniva raggiunto e fermato dopo una breve colluttazione.
Dagli accertamenti esperiti una volta giunti in Questura, si poteva appurare che il soggetto, con numerosi precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, risultava essere anche irregolare sul territorio nazionale. Pertanto i poliziotti procedevano a deferirlo in stato di arresto per resistenza e falsa attestazione a pubblico ufficiale, nonché in stato di libertà per la specifica normativa sull’immigrazione, e lo stesso permaneva nelle camere di sicurezza in attesa dell’udienza direttissima.
In sede di convalida dell’arresto, l’Autorità giudiziaria disponeva l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria tre volte a settimana.