Buongiorno
Novara

Prima le foto hard in chat poi il ricatto

Prima le foto hard in chat poi il ricatto. La storia arriva in Tribunale a Novara, vittima una quindicenne.

Si erano conosciuti in chat, lei all’epoca adolescente, lui di qualche anno più vecchio. Seguendo un copione ormai purtroppo noto, l’amicizia, sebbene virtuale, a poco a poco si era consolidata fino al punto in cui la ragazza, fidandosi dell’amico, gli aveva inviato alcune sue foto nelle quali appariva in atteggiamenti provocanti. Avrebbe dovuto essere “solo” un gioco, un po’ spinto, ma comunque un gioco e invece ben presto, per la ragazza, si è trasformato in un incubo. Lui infatti, carpita l’occasione, in quelle foto aveva intravisto la possibilità di chiedere soldi. Richiesta che puntualmente era arrivata: “o mi dai 1900 euro o dico tutto a tuo padre”. La prospettiva che i genitori venissero a conoscenza di quei fatti aveva spinto la ragazzina ad una frenetica ricerca di denaro per mettere fine a quella vicenda, e una pietra su quelle foto scottanti. Ma poi, quando si erano incontrati per la consegna del denaro, lei aveva cincischiato un po’ e lui l’aveva spintonata e le aveva dato anche un paio di schiaffi. A quel punto la ragazza lo aveva denunciato ed erano partite le indagini; nel corso di una perquisizione a casa dell’uomo, oggi trentenne – i fatti sono accaduti qualche anno fa a Novara – era stato trovato “materiale scottante”: nel suo computer, oltre a foto e video della ragazzina, anche altre fotografie a sfondo pornografico con protagonisti minorenni. Per lui la denuncia per estorsione, detenzione di materiale pedopornografico e anche di lesioni. Il processo proseguirà l’anno prossimo.