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Novara

“Progetto per Tommaso”, il bilancio della decima edizione

“Progetto per Tommaso”, il bilancio della decima edizione. In una conviviale del Rotary Val Ticino presentati gli obiettivi raggiunti: in quest’anno scolastico coinvolti più di 1300 studenti delle medie di Novara e provincia

In occasione della decima edizione del “Progetto per Tommaso” contro il bullismo e il cyberbullismo, il Rotary Club Val Ticino di Novara ha organizzato una riunione conviviale, insieme ai partners cofinanziatori del Rotary Club Novara San Gaudenzio e del Rotary Club Novara per presentare gli importanti obiettivi raggiunti con questa importante e pluriennale iniziativa di rilevanza sociale. “Nell’anno scolastico 2018-2019 il Progetto per Tommaso – ha spiegato la professoressa Susanna Borlandelli, responsabile del progetto del Rotary Club Val Ticino di Novara –  oltre alla consueta attività negli istituti aderenti al progetto, ha intensificato gli interventi nelle scuole medie, che hanno aperto le porte ai peer educator, molto sensibili e motivati a svolgere il loro ruolo di informatori-educatori fra ragazzi di pochi anni più piccoli. Il lavoro è stato programmato con gli insegnanti referenti contro il bullismo dei singoli istituti. Solo nell’attuale anno scolastico gli alunni delle scuole medie a Novara e nel territorio raggiunti sono stati 1328. Otto classi hanno inoltre partecipato al Workshop organizzato il 10 aprile nelle aule dell’Istituto Margherita Hack, dove i peer educator hanno affiancato psicologi delle onlus torinese EssereUmani, da anni impegnata nella prevenzione dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo. Un’esperienza nuova, molto coinvolgente e che ha suscitato l’interesse degli insegnanti e dei piccoli utenti, è stata inoltre l’organizzazione nel cortile del Broletto di laboratori dedicati agli alunni delle scuole primarie, incentrati su attività di ascolto e percorsi sul tema delle emozioni. Stiamo già pensando alle attività The Wild Web 2020 e vorremmo riproporre nel prossimo anno questo tipo di intervento. Ritengo infatti che la sensibilizzazione ad un uso corretto degli strumenti informatici e dei social debba interessare anche le fasce di età più basse, ormai inserite, a volte inconsapevolmente, nel mondo virtuale”.