“La ricetta per una migliore sanità del nostro territorio c’è”: è quanto sostenuto da Diego Sozzani, consigliere regionale di Forza Italia che, nell’incontro che si è svolto l’altra sera a Palazzo Natta, ha messo a confronto, con i colleghi di Torino, volontà, esigenze e richieste provenienti dai presidi sanitari novaresi.
Sono due le questioni che fondamentalemnete, secondo Sozzani, vanno affrontate con celerità e determinazione.
La prima: “L’Ospedale Maggiore non può permettersi un ulteriore decennio di immobilità. Era il 2004 quando venne definita l’area su cui doveva sorgere la Città della Salute. Ci sono voluti 11 anni perchè si compisse l’iter burocratico di una variante urbanistica. Quanto ci vorrà per l’approvazione di un progetto? Quanto per le procedure di appalto? Ebbene l’Ospedale Maggiore grida aiuto già ora. E il rischio che le eccellenze professionali che vi lavorano scelgano altre sedi professionali è sempre più alto“.
Un concetto ribadito da Giorgio Bellomo, preside della Scuola di Medicina di Novara: “La posizione dell’Università è una posizione chiara, resa ancor più ufficiale dal Rettore Emmanuel nel corso dell’inaugurazione dell’Anno Accademico non vogliamo un ospedale nuovo, non vogliamo una cattedrale nel deserto. Vogliamo una struttura che coniughi ricerca, evoluzione, sviluppo e qualità. Una qualità che non è solo quella professionale, ma anche quella percepita. Il nostro centro prelievi riceve oltre 350 pazienti al giorno in un spazio di appena 85 mq: non è accettabile. Non possiamo più aspettare”.
A fronte del grido d’aiuto lanciato, Sozzani e il collega Gianluca Vignale presenteranno “un ordine del giorno per dare la possibilità alla Direzione della Azienda sanitaria ospedaliera universitaria di ricercare soggetti interessati alla realizzazione della Città della Salute e della Scienza di Novara attraverso finanza di progetto. Basta aspettare finanziamenti nazionali e regionali. Il project financing permetterà di definire un canone e la temporalità necessaria al recupero del denaro anticipato con vendita immediata del patrimonio immobiliare dell’ospedale. Ciò è fondamentale e assolutamente non più procrastinabile vista l’urgenza dell’opera anche rispetto alla competitività del sistema sanitario di quadrante“.
Altro tema affrontato nell’incontro, quello della sanità territoriale: “Gli obiettivi sono duplici – ha evidenziato il sindaco di Oleggio Massimo Marcassa – La città della Salute ha certamente la priorità, ma non dimentichiamo la realtà della provincia: vanno tutelati l’ospedale di Borgomanero e l’ex ospedale di Arona, sede di Cap. Nello stesso tempo occorre portare avanti le richieste fatte per il Poliambulatorio di Oleggio per trasformare anch’esso in Cap. Così il territorio sarebbe coperto da due ospedali e due Centri di assistenza primaria a favore e sostegno delle esigenze della cittadinanza. Da valutare anche un finanziamento dei posti convenzionati nelle strutture per anziani. E’ un dispendio economico, nell’immediato, certo, ma in futuro darà un risparmio sulla sanità perchè le persone anziane ricoverate in strutture ospedaliere oggi costano 1000 euro al giorno“.
Il direttore generale dell’Asl Novara Emilio Jodice parla di un’Asl virtuosa: “La più virtuosa del Piemonte e per questo chiamata a ulteriori risparmi. Vogliamo parlare di quote capitarie, ovvero quanto la Regione riconosce alle Asl per ogni singolo abitante? Le quote non sono uguali per tutti e Novara è quella che riceve meno. Rivendichiamo equità di trattamento e la definizione di quote standard, uguali per tutti, ma anche la riassegnazione dei fondi che con questo sistema ci sono stati tolti”.
Ed ecco il secondo ordine del giorno che sarà presentato da Sozzani affinché “si provveda a riqualificare presidi esistenti sul territorio, dai Poliambulatori di Oleggio al Cap di Arona. In tal senso ho già provveduto a prendere un appuntamento con l’Assessore Saitta e l’Assessore Pentenero. Contestualmente richiederemo la standardizzazione delle quote capitarie, il riconoscimento di quanto spettante all’ Asl novarese vista la virtuosità della stessa con la possibilità di poter finanziare le attività extra ospedaliere quali l’assistenza medica nelle case di riposo, la assistenza domiciliare, le richieste dei centri socio assistenziali, e gli investimenti necessari per il mantenimento delle eccellenze presenti“.
“Questa riforma – conclude Sozzani – a nostro avviso, presenta criticità sensibili in ordine al numero dei posti letti residui e, per quanto riguarda il nostro territorio, espone seriamente al rischio di mobilità passiva con pazienti che preferiranno rivolgersi alle vicine strutture lombarde per accedere a cure e servizi“.
Ultimo passo sarà la “proposta di Legge Regionale, secondo le indicazioni del preside di Medicina Prof. Bellomo, per la realizzazione di una azienda ospedaliera universitaria unica Novara-Vercelli per lo sviluppo degli attuali ospedali mantenendo le eccellenze in esse contenute raggiungendo così i 1.000 letti di potenzialità. Un asse così costituito, che peraltro già esiste sul fronte scientifico e tecnologico, garantirebbe una capacità di dialogo importante rispetto a una evidente politica sanitaria torinocentrica. Ciò consentirebbe di evitare il deperimento delle strutture sanitarie esistenti che nelle more della costruzione della futura Città della Salute devono essere preservate“.