“Pronto mamma ho bisogno di soldi”. Truffa sventata e coppia arrestata a Sant’Agabio
Truffa sventata e coppia di coniugi arrestata a Novara, colta in flagranza di reato, dopo aver ingannato un’anziana signora con la finta telefonata del presunto figlio in difficoltà.
La telefonata animata del figlio bisognoso di urgente di danaro, ha tratto in inganno un’anziana signora, che per aiutare quello che credeva un famigliare in difficoltà, ha consegnato gli ori di famiglia a presunti amici che l’hanno raggiunta a casa. E’ il solito canovaccio della cosiddetta truffa del “caro nipote”, ma questa volta, una coppia già nota alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio, ha dovuto fare i conti con gli agenti della squadra mobile di Novara.
Nella mattina di mercoledì 26 agosto, infatti, una volante della Questura novarese si trovava a Sant’Agabio in servizio antirapina, quando ha notato il fare sospetto di due giovani a bordo di uno scooter aggirarsi nei pressi di un’abitazione, dalla quale è uscita una donna anziana, visivamente preoccupata, che ha consegnato ai due un pacchetto.
I due partiti a bordo del motociclo sono stati seguiti fino al parcheggio di un supermercato, dove il pacchetto è stato consegnato alla coppia poi denunciata. Alla vista degli agenti in borghese, i malfattori hanno cercato di disfarsi dell’involucro, poi nascosto sotto i vestiti da una ragazzina che accompagnava la coppia seduta in auto.
La Polizia ha però visto i movimenti e controllato il pacco, verificando che conteneva diversi monili in oro, poi confermato essere di proprietà dell’anziana. Il racconto della donna 83enne ha solo confermato quanto gli agenti avevano intuito: la telefonata del falso figlio, che chiedeva denaro per risolvere consensualmente un presunto incidente e così evitare il possibile arresto.
La coppia fermata L.D., di 45 anni, e B.B., di 31 anni, risultati essere marito e moglie, entrambi con precedenti per la commissione di reati contro il patrimonio, è stata pertanto tratta in arresto nella flagranza del reato di truffa aggravata perché commessa in danno di un’anziana. Il giovane che materialmente ha ritirato il pacchetto, essendo minorenne, è stato invece segnalato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Torino per il medesimo reato.
Il G.I.P. del Tribunale di Novara, su richiesta della Procura della Repubblica di Novara che ha condiviso il grave quadro accusatorio emerso, ha convalidato l’arresto della coppia, disponendo per L.D. la custodia cautelare in carcere mentre per B.B. la custodia cautelare agli arresti domiciliari, avendo la coppia due figli minorenni, tra cui la ragazzina alla quale è stato consegnato il pacchetto.
La Polizia di Stato coglie l’occasione per ricordare ai cittadini ed in particolare alle persone anziane, di porre molta attenzione alle telefonate che ricevono, soprattutto se riguardano richieste urgenti di denaro e/o gioielli; è probabile che in questi casi si trovino vittime di un tentativo di truffa, che in molti casi viene portato a termine. Questa tipologia di reati è particolarmente odiosa perché colpisce le persone anziane facendo leva sugli affetti più cari e molte volte porta alla consegna di oggetti in oro che, oltre al valore economico, hanno un valore affettivo ben più rilevante.
In caso di ricezione di questo tipo di telefonate, si esorta a contattare immediatamente il 112 (Numero Unico di Emergenza), possibilmente con un cellulare, per un pronto intervento da parte di personale delle Forze dell’Ordine.