Rinnovati 21 incarichi di posizioni organizzative; confermati, fino al 31 dicembre 2017, 8 incarichi dirigenziali. Mentre ai dipendenti è stato tolto il buono pasto (circa 56 euro al mese per ogni dipendente della Provincia di Novara).
Questione di opportunità…
La Provincia di Novara, come tutte le Province d’Italia, sta subendo una profonda trasformazione, destinata a ridimensionare l’ente e a produrre risparmi. Entro meno di due mesi, la Regione dovrà decidere, di concerto con l’ente di secondo livello rappresentato dalle istituzioni e dal mondo sindacale, quali funzioni rimarranno in capo alle Province piemontesi e quali saranno assorbite da Torino. Di conseguenza, dovranno essere individuate quelle figure professionali che, di fatto, in Provincia, non risulteranno più utili. Entro il il 31 dicembre 2016, si dovrà invece decidere tra due strade: se ricollocare i dipendenti in esubero (in questo caso individuare per loro un’alternativa pubblica rispetto alla Provincia stessa) oppure se procedere alla messa in mobilità degli stessi. Una partita importante e rischiosa. Nel frattempo, a Novara, come in altre Province, si è deciso di sospendere il buono pasto a tutti i lavoratori. In altre zone del Piemonte, lo stesso è stato ridimensionato (da 7 a 5 euro).
Da Palazzo Natta, in questi giorni, sono state riconfermate 21 posizioni organizzative, anche a capo di quei ruoli e funzioni che necessariamente non saranno più di competenza della Provincia. Nessun discorso di riconoscimento economico – per il momento – che, comunque, rimane in capo solo ed esclusivamente alla contrattazione decentrata.
A conti fatti si potrebbe ipotizzare un trattamento di 225 mila euro di indennità da posizione organizzativa, aggiuntivi rispetto allo stipendio mensile dei funzionari interessati.
A questi si aggiungono gli incarichi degli 8 dirigenti (anch’essi confermati a prescindere dalla funzione), per un totale indicativo di 425 mila euro in più all’anno. Cifre che contrastano fortemente con la maggior parte dei dipendenti della Provincia (256 in tutto, ad oggi, di cui 128 in esubero annunciato) i quali si sono visti tagliare 56 euro al mese per allinearsi con la prospettiva di risparmio economico decisa dal Governo con la cancellazione delle Province. Il Presidente, che ha firmato la proroga degli incarichi dirigenziali, ha confermato lo status quo. Nessuno si muove dalla sua posizione per il momento, come è lecito che sia. Senonchè la proroga dei direttori è prevista fino alla fine del 2017, dodici mesi dopo la conclusione , stabilita per legge, dell’iter di redifinizione dei ruoli e delle fuzioni dell’ente di secondo livello (stabilita dalla normativa nel 31 dicembre 2016).
“Ad oggi – spiega Stefano De Grandis della Uil – tutti i servizi sono confermati. La Regione sta comunque lavorando sulle funzioni e si avrà tempo fino a fine 2016 per decidere sul personale in esubero e confermare le funzioni in capo alla nuova Provincia. Auspichiamo, come richiesto esplicitamente al Presidente Besozzi nell’incontro in Prefettura, che si presti la massima attenzione ai dipendenti del comparto e alle ricadute economiche di un’operazione molto delicata”.