Provincia al fianco dei Comuni nella lotta alle zanzare. Presentato a Palazzo Natta ai sindaci il progetto di contenimento finanziato dalla Regione in collaborazione con Ipla
Da “semplice” fastidio” a “problema”: delle oltre 3500 specie del fastidioso insetto presenti al mondo, in Italia ce ne sono poco più di una trentina ma con caratteristiche e abitudini diverse, fattori che complicano notevolmente i sistemi di lotta per il loro contenimento che necessariamente devono essere diversi. La zanzara da risaia, ad esempio, è “solo” fastidiosa, ma ha la tendenza a spostarsi in un raggio abbastanza ampio, anche di 30 o 40 chilometri, dal punto in cui è nata, nell’arco della propria vita; la zanzara tigre invece, che al buio “dorme”, si sposta in un raggio di circa 200 metri e vola ad un’altezza massima di un metro e mezzo dal suolo. “Proprio questa caratteristica – spiega il consigliere provinciale delegato Stefano Zanzola – vanifica il sistema di lotta integrata con i pipistrelli. Per ogni specie di zanzara c’è un protocollo e il ricorso alla chimica deve raggiungere l’obiettivo senza presentare risvolti dannosi per la salute dell’uomo”. Il progetto di lotta e contenimento alle zanzare, presentato questa mattina a Palazzo Natta ai sindaci dei vari comuni, è finanziato al 50% dalla Regione in collaborazione con Ipla. “Ipla – spiega Zanzola – una volta che il Comune ha aderito al progetto, fa un monitoraggio delle specie e del numero di zanzare presenti nel territorio comunale. Una volta attuato il monitoraggio e quindi una volta in possesso di dati, sempre in accordo con i comuni, procede con operazione di contenimento”. Come anticipato non si tratta di “operazioni” semplici proprio per le caratteristiche diverse delle diverse specie di zanzare. “Più comuni aderiscono – aggiunge Zanzola – più il contenimento è efficace. I sindaci, una ventina quelli presenti, si sono dimostrati molto interessati e hanno apprezzato l’iniziativa della Provincia”. Le amministrazioni comunali hanno tempo fino al 16 ottobre per aderire al progetto. “Sono molto soddisfatto – conclude il consigliere delegato – perché abbiamo sensibilizzato gli amministratori, offerto una collaborazione professionale, e abbiamo dato loro la possibilità di tranquillizzare i cittadini”. A margine, anche le zanzare hanno cambiato le loro abitudini: nel corso degli anni si è infatti assistito ad un loro progressivo spostamento dalle zone di pianura del basso novarese verso il nord della provincia.