Provincia: salta di nuovo il consiglio sul bilancio. La minoranza presenta variazioni e chiede di eliminare la figura dell’addetto stampa. Besozzi non cede: “Brutto ricatto”. Marcassa: “al presidente manca la capacità di mediare”.
Gli otto consiglieri dei due gruppi di minoranza presentano due proposte di variazione al bilancio e se sulla prima si intravede la possibilità di giungere a miti consigli, sulla seconda il tutto si arena, con i due “schieramenti” arroccati ciascuno sulle proprie incrollabili posizioni. Tutto si è iniziato alle 14.30 con una riunione dei capigruppo dalla quale avrebbe, e mai il condizionale fu più d’obbligo, dovuto uscire “la quadra” per poter approvare il bilancio. Una riunione che però si è protratta per un’ora e dalla quale anziché la “quadra” ne è uscita una profonda spaccatura e il presidente Besozzi, alle 15.35 ha aperto la seduta con l’appello: quattro i consiglieri presenti (Allegra, Noro, Cemona e Zanzola”. “Manca il numero legale” esordisce Besozzi “Ne prendiamo atto, agiremo di conseguenza e andremo direttamente dal Prefetto dando atto che i consiglieri si sono presentati in Provincia ma non in aula”. E a quel punto, a ruota, due conferenze stampa, una della maggioranza, l’altra dell’opposizione.
Oggetto della netta frattura lo stipendio dell’addetto stampa. Sul primo punto degli “emendamenti” proposti dalla minoranza (il reperimento di 51mila euro in più per la manutenzione ordinaria delle strade e lo sgombero neve) “abbiamo detto va bene – ha spiegato Besozzi – Vi assicuriamo che metteremo quei soldi in più”, la seconda variazione, per il reperimento di 55mila euro, prevedeva il rinvio al prossimo gennaio dell’assunzione di un dirigente (cosa sulla quale avrebbe potuto esserci il consenso del presidente) ma anche il licenziamento dell’addetto alla comunicazione “Questo è un ricatto bruttissimo – ha detto Besozzi – Vile, perché giocato su un dipendente. Hanno attaccato sull’aspetto personale e politico e sul caso personale non cedo, non tratto niente. L’addetto stampa svolge una funzione per la Provincia, tenendo alto il profilo dell’ente in questi anni”. “E’ una questione ad personam” commenta la consigliera Milù Allegra. Ma quale questione “personale” ribattono i consiglieri di opposizione; “solo una questione economica”.
“Abbiamo chiesto di posticipare assunzione dirigente dal prossimo 1° gennaio; l’altro aspetto è quello dell’addetto stampa, che costa alla Provincia 50mila euro all’anno. Abbiamo chiesto di rinunciare all’addetto stampa e dirottare le risorse sulle strade. Abbiamo chiesto di legare l’addetto alla scadenza del mandato (a ottobre, ndr). Il presidente è stato irremovibile e intransigente, non ha voluto creare mediazione su questa spesa e questa figura. La scelta non è sulla persona, ma di natura prettamente economica. La provincia non può permettersi 50mila euro all’anno per un addetto stampa; preferiamo mettere quei soldi sulle scuole o sulla manutenzione delle strade”. E adesso? “Se il presidente ci fa una controproposta sull’addetto stampa, la prossima settimana può convocare il consiglio ma non può presentarci un pacchetto completo, o così o niente”. E mentre Besozzi annunciava che avrebbe messo tutto nelle mani del Prefetto, dal Prefetto alcuni consiglieri di minoranza ci erano già andati: “a raccontare lo svolgersi della giornata – dice la consigliera Leoni – e lo svolgimento dei fatti”.