PS e ospedale sotto pressione, l’appello della direzione del SS.Trinità di Borgomanero
Negli ultimo periodo, non meno di 10/12 pazienti al giorno in condizioni già critiche causa covid-19, sono state ricoverate presso l’ospedale di Borgomanero. I posti letti nei reparti di terapia intensiva e subintensiva sono praticamente al limite.
Il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Borgomanero registra in queste giornate un progressivo e crescente numero di accessi di pazienti contagiati da COVID: solo nell’ultima settimana si sono rivolte al Pronto Soccorso ogni giorno in media 10-12 persone COVID positive o sospette di esserlo, con un picco mercoledì scorso di 17 persone, per la maggior parte in condizioni critiche e necessitanti ricovero in terapia subintensiva (oggi 20 marzo 30 degenti) o addirittura Intensiva (17 degenti) e in reparti di area medica a media intensità assistenziale (19 degenti di cui 1 in SPDC e 2 in Pediatria). Accanto a loro i pazienti NO COVID che hanno le necessità più diverse: appropriate (dal trauma grave, all’ictus, a sintomi acuti che incidono significativamente sullo stato di salute) che necessitano di ricovero o di cure immediate o meno appropriate (per visite e controlli specialistici non urgenti e/o per comodità o paura di essere ammalati).
Dal Pronto Soccorso si alza l’appello del Direttore dott. Claudio Didino a tutta la popolazione locale: “Il sistema ospedaliero è sottoposto in queste settimane ad un carico ancora maggiore rispetto a quanto accaduto durante le precedenti “ondate” epidemiche. I posti letti nei reparti di terapia intensiva e subintensiva sono praticamente al limite e il Pronto Soccorso è costretto a richiedere lunghe attese anche ai pazienti per cui è previsto il ricovero. Raccomando con forza di utilizzare questo servizio, indispensabile e vitale, solo quando necessario. Per i codici di bassa intensità (verde e soprattutto bianco) i tempi per l’effettuazione della visita possono essere anche di molte ore. Non siamo usciti dall’emergenza epidemica”.
L’ASL No ricorda “che prima di accedere al Pronto Soccorso la persona è soggetta a pre-triage per stabilire la bassa o alta probabilità di malattia, per cercare di evitare il più possibile che il virus possa diffondersi nell’ambiente ospedaliero ed indirizzare il paziente al percorso NO-COVID o COVID (in caso di tampone positivo). Le persone vengono quindi valutate dal personale infermieristico che assegna loro un codice colore, dal rosso al bianco, in base all’urgenza e alla priorità di intervento”.
I codici vengono assegnati in fase di triage e indicano: base all’urgenza e alla priorità di intervento.
CODICE ROSSO: PRIORITA’ ASSOLUTA – EMERGENZA
Il codice rosso riguarda i pazienti più gravi in imminente pericolo di
vita. Questi pazienti vengono inviati immediatamente nella sala di
emergenza: si bloccano temporaneamente tutte le altre attività.
CODICE GIALLO: PRIORITA’ ALTA – URGENZA NON DIFFERIBILE
Il codice giallo riguarda i pazienti in condizioni cliniche gravi che
comportano l’alterazione di almeno una funzione vitale (ad es.
respiratoria, cardio-circolatoria). Questi pazienti verranno visitati nel più
breve tempo possibile, compatibilmente con le altre emergenze in atto.
CODICE VERDE: PRIORITA’ MEDIA – URGENZA DIFFERIBILE
Il codice verde riguarda i pazienti in condizioni cliniche meno gravi per i
quali l’intervento è differibile. Questi pazienti verranno visitati dopo i
casi più urgenti. I pazienti sono pregati di attendere pazientemente: il
Personale si attiverà per limitare l’attesa al minimo.
CODICE BIANCO: PRIORITA’ BASSA – NON URGENZA
Il codice bianco riguarda i pazienti con disturbi o problemi di lieve entità
che dovrebbero essere risolti dal medico curante o presso altre strutture
sanitarie. Questi pazienti verranno comunque assistiti ma solo dopo i
casi con codice rosso, giallo e verde. I tempi di attesa potrebbero
allungarsi notevolmente. I pazienti sono pregati di attendere in sala.
“La situazione è grave e preoccupante – riprende Didino – e i cittadini devono saperlo: abbiamo bisogno del loro aiuto, che facciano ciascuno la propria parte lavando le mani, mettendo la mascherina, evitando di assembrarsi e di venire in pronto soccorso solo per avere un tampone più velocemente. Aiutateci e aiutatevi a non diffondere il virus e permetteteci di concentrare tutte le nostre forze sui pazienti (ancora troppi) che si presentano con gravi sintomi e con serio pericolo di vita. In Ospedale stiamo facendo il massimo, ma le nostre risorse non sono infinite”.
Fonte Ufficio Stampa ASL Novara