Buongiorno
Novara

Qualità della vita: per il Sole Novara va sempre più giù. Criminalità, cultura e sanità i nostri handicap

Una bella immagine della cupola inviataci dal nostro lettore Gianluigi Rossetti

Perde ancora tre posizioni la provincia di Novara nell’annuale classifica del Sole 24 Ore sulla qualità della vita.

Uno scostamento di poco rispetto all’anno precedente, che la porta a scivolare dalla posizione 63 alla posizione 66, ma comunque significativo.

Poca impresa, poca cultura e fuga dalla sanità locale sono  le nostre peggiori perfomance rispetto ad altri territori, apparentemente più affini. Addirittura eclatante poi il 104° posto “conquistato” per l’ordine pubblico, ovviamente in peggioramento rispetto al passato!

Se il primo posto nell’analisi generale lo conquista Ravenna, che ha guadagnato 6 punti scavalcando  Trento, in “pole” restano Modena, Belluno, Reggio Emilia, Aosta, Bologna, Milano, Siena e Bolzano, solo per rimanere alle prime dieci.

Dalle parti di Novara, ovvero  oltre la metà classifica, si posizionano invece Vercelli, Imperia, Terni, Cagliari, Biella e Venezia. Successive alla nostra provincia: Alessandria, Oristano, Lodi e l’Aquila (che è settantesima). Meglio va ai nostri cugini del Vco che in classifica globale si attestano al 39° posto, guadagnando ben 17 punti rispetto all’anno precedente.

Se è vero come è vero che in generale queste analisi vanno prese con le pinze in termini assoluti, è altrettanto vero che questa in particolare, redatta dal Sole 24 Ore e che ha raggiunto la venticinquesima edizione, è indicativa perché è la sommatoria  di una serie parametri importanti che vanno tenuti in considerazione. Infatti per redigere la classifica, il quotidiano economico, prende in considerazione sei macro aree che sono: il tenore di vita (quest’anno la novità consiste nell’analisi del patrimonio delle famiglie), gli affari ed il lavoro, i servizi, ambiente e salute (inserito per questa edizione il dato sulla speranza di vita), la popolazione, l’ordine pubblico ed il tempo libero (compresi i risultati relativi alla grande distribuzione organizzata).

Così  per Novara, se in generale nel dato relativo al tenore di vita si classifica piuttosto bene (è in 28a posizione, come lo scorso anno), analizzando i risultati più nel dettaglio si scopre che ciò avviene per l’alto numero dei suoi abitanti che godono di pensione (siamo al 7° posto rispetto alle altre province italiane); nel contempo siamo settantunesimi per tasso di inflazione ed a metà classifica per il costo delle abitazioni, la ricchezza dei privati ed il valore aggiunto prodotto pro capite. Buono il dato relativo al consumo di beni durevoli, che ci vede al 23° posto.

A macchia di leopardo le performance novaresi riguardo agli affari ed al lavoro. In classifica generale siamo al 35° posto, dopo Trento e prima di Piacenza: però siamo addirittura novantaquattresimi per spirito d’iniziativa (il numero delle imprese registrate ogni 100 abitanti), mentre a metà classifica per la propensione ad investire ed il tasso di occupazione totale. Buono il dato relativo ai giovani imprenditori (fra i 18 ed i 29 anni ogni 1000 abitanti) che ci vede fra le prime 24 province italiane ed addirittura buonissimo il risultato dell’export che ci vede attestare al nono posto, fra Modena e Piacenza.

Anche riguardo alla popolazione i nostri risultati sono stabilmente da media classifica (41° posto generale, simile rispetto alla precedente rilevazione): diminuisce la densità demografica (finiamo ottantunesimi) ed aumenta il tasso migratorio. Siamo sedicesimi per il numero medio di anni di studio, trentunesimi per presenza di giovani e trentaduesimi per presenza di stranieri regolari in percentale sul totale della popolazione. Infine trentanovesimi per divorzi e separazioni ogni 10 mila famiglie.

Peggiorano invece i risultati novaresi se si prendono in considerazione i servizi, l’ambiente e la salute: a farci scivolare in basso sono i dati sul clima (la differenza fra i mesi più caldi ed i mesi più freddi, ma qui ha un suo peso la collocazione geografica) che ci vede novantesimi, ma soprattutto il triste 92° posto per tasso di emigrazione ospedaliera, che con tutta evidenza ci porta sempre a prefererire la vicina Lombardia quando abbiamo bisogno di cure.

In questo settore andiamo bene per la pagella ecologica (siamo diciannovesimi), quella relativa all’Ecosistema Urbano redatto da Legambiente, per le strutture destinate ai più piccoli  (32° posto), la longevità (37°) e la velocità della nostra giustizia (32a posizione).

Il rilievi più eclatanti che riguardano il nostro territorio sono quelli relativi all’ordine pubblico: siamo ottantunesimi per scippi e borseggi (calcolati ogni 100 mila abitanti), settantaduesimi per i furti in casa, ottantaseiesimi per le rapine, 83 esimi per le estorsioni e centesimi per truffe e frodi informatiche! E sarà anche vero che questo è tradizionalmente un territorio dove è consuetudine denunciare ogni fatto accaduto, ma qui i numeri cominciano ad essere un po’ troppo rilevanti per non destare più di una preoccupazione!

Bassa classifica anche per quel che riguarda il tempo libero: siamo al 70° posto in peggioramento. Qui a portarci giù sono i dati relativi alla presenza di librerie (82 esimi), alle connessioni superveloci (78° posto), alla presenza di sale cinematografiche e ristoranti. In compenso però siamo al 23° posto per la superficie di grande distribuzione organizzata per abitante…

Insomma meno libri e più supermercati…