Buongiorno
Novara

Quando Napoleone passò da Palazzo Bellini…

Palazzo Bellini è noto per aver ospitato Carlo Alberto di Savoia nel momento in cui firmava la sua abdicazione in favore del figlio Vittorio Emanuele. La “Fatal Novara” fu davvero fatale per il destino di Carlo Alberto. Alle 21.15 del 23 marzo 1849 Carlo Alberto chiamò i figli, Chrzanowski, i generali Alessandro e Carlo La Marmora, Giovanni Durando, Luigi Fecia di Cossato (che aveva trattato l’armistizio) e il ministro Carlo Cadorna. Confessò di non avere altra scelta che abdicare: “La mia decisione è frutto di matura riflessione; da questo momento io non sono più il re; il re è Vittorio, mio figlio”. E così fu…
Anni prima però Palazzo Bellini ospitò un altro grande personaggio, nel momento non della sua disfatta ma della sua ascesa: Napoleone Bonaparte!

Il Palazzo, ormai di proprietà della famiglia Bellini, alla fine del 1700 era considerato una delle dimore più lussuose del centro cittadino… la dimora perfetta per ospitare i grandi personaggi che nel giro di pochi anni sarebbero passati per Novara. Nel 1799 Palazzo Bellini ospita ad esempio il generale Suvorov, comandante delle forze austro-russe, che agli esordi delle guerre rivoluzionarie francesi avevano riconquistato la Lombardia e Novara durante l’assenza di Napoleone. In seguito ad una serie di rivolgimenti le truppe austriache e russe vengono sbaragliate dalle truppe francesi, Napoleone Bonaparte con il suo esercito fidato e motivato scende dal Gran San Bernardo… e Novara accoglie il grande condottiero il mattino del 31 maggio 1800 proprio in Palazzo Bellini: la città gli apre la porta di Torino! Il vescovo Vittorio Filippo Melano, ora favorevole alla Repubblica francese, viene ricevuto da Bonaparte nelle lussuose sale del palazzo mentre in ogni dove per la città suonano le campane e nelle chiese si intonano i “Te Deum”. Il Primo Console assicura al vescovo che non è sua intenzione portare offesa alla religione se il clero non si immischierà nelle faccende politiche. Intanto fuori da Palazzo Bellini i Novaresi si radunano e attendono di rivedere il grande condottiero, considerato da molti un salvatore: Napoleone, abbandonata fuori dalle mura la carrozza, era giunto in città a cavallo scortato dai suoi aiutanti di campo e dalla guardia consolare in modo da essere visto da tutti i cittadini.
Dopo l’incontro con il vescovo, nella Sala degli Specchi fa distendere una carta geografica delle zone limitrofe di Novara, la esamina con i suoi generali e infine decide con loro i futuri piani d’attacco. Infine chiama le autorità locali chiedendo della sorte subita dai cittadini che avevano parteggiato per i Francesi.
Quindi sempre a cavallo ripercorrendo le vie del centro cittadino, Bonaparte prende la strada per il Ticino e dopo una serie di sopralluoghi ritorna a Palazzo Bellini per passarvi la notte. Sceglie una stanzetta modesta, ma raffinata ed adorna di delicati sovrapporta. Riparte il giorno seguente lasciando Novara… e qui lasciamo la parola alla storia.