Inseguito, bloccato e derubato: è successo ieri in via Don Bosco, a Novara, dove MF, un ragazzino di 14 anni, è stato aggredito e rapinato da alcuni bulli. Erano le 14.45 circa, quando il giovane da casa dei nonni stava tornando alla propria abitazione per prepararsi e recarsi dal dentista. In sella alla sua bicicletta, ha notato un gruppetto di ragazzi più grandi che si stavano dirigendo verso di lui. Uno di loro lo ha salutato, MF non ha ricambiato, non sapeva chi fossero. I tre l’hanno inseguito, correndo, l’hanno bloccato tenendogli il sellino della bicicletta, lo hanno spinto in una siepe e gli hanno rubato lo zaino, fuggendo poi verso l’autostazione.
“Siamo andati subito a fare denuncia – spiega la mamma a cui MF ha telefonato, spaventatissimo, dopo il fatto – Mio figlio frequenta il Carlo Alberto. Mangia a casa dei nonni, perché noi lavoriamo. Stava tornando a casa per cambiarsi, aveva una visita dal dentista. E poi è successo… Nello zaino aveva qualche libro di scuola, l’astuccio, il diario… Niente soldi e niente cellulare: quello lo aveva lasciato a casa. Abbiamo cercato lo zaino all’autostazione, nel caso lo avessero buttato con dentro i libri, ma niente… Era un Eastpack blu. Dentro c’era anche un felpa“.
Episodi di questo genere sembrerebbero essere piuttosto diffusi nella zona delle scuole, tant’è che la Polizia sta controllando e monitorando il territorio per evitare che si verifichino spiacevoli situazioni.
“Erano italiani – continua la madre – sui 18-20 anni: così mi ha detto mio figlio che si è parecchio spaventato. Abbiamo avvisato anche il preside della scuola: pare che siano già successi fatti del genere“.
Piccoli gruppi di bulletti pronti a far del male ai più giovani pur di accaparrarsi 10 euro o di un cellulare da vendere. Prepotenza ed arroganza, ma anche attenzione che non ci siano testimoni in giro: ecco perché colpiscono nelle prime ore del pomeriggio e non quando gli studenti escono da scuola… Pare non siano solo i “primini” le vittime di questi bulletti, ma anche qualche anziana.
“Ora abbiamo paura – conclude la madre di MF – il ragazzo è ancora scioccato. Abbiamo deciso di rendere pubblico il fatto per cercare di sensibilizzare sull’argomento e di aumentare l’attenzione specialmente quando si è un po’ isolati. Quello che è successo a M potrebbe essere da monito a tutti. Non è giusto che i nostri figli debbano andare in giro per la città con questa paura…“.
Sul fatto stanno indagando le forze dell’ordine che hanno aumentato i controlli nella zona delle scuole di Novara.