Querelle sul bilancio, botta e risposta Bertone-Besozzi. Al centro della polemica l’assemblea dei sindaci. Bertone: “Non avalliamo una procedura illegittima”. Besozzi: “L’assemblea esprime un parere non vincolante. Il bilancio non verrà ridepositato”
Tutto inizia quando all’attenzione dei consiglieri di Palazzo Natta viene portato il bilancio di previsione; i consiglieri dei due gruppi, “La Provincia dei Comuni” e “Provincia Protagonista”, dopo la lettura di un documento, abbandonano l’aula facendo mancare il numero legale. Tutto ciò accadeva giovedì 7 giugno; il giorno successivo era convocata, sul bilancio, l’assemblea dei sindaci che, presenti 43 primi cittadini, ha espresso parere favorevole al documento (40 a favore, due astenuti ed uno che aveva lasciato la seduta prima della votazione). Ed è proprio sull’assemblea dei sindaci che Enrico Bertone, sindaco di Recetto e consigliere nel gruppo “La Provincia dei Comuni”, punta il dito. “E’ venuta meno la legittimità degli atti sia del consiglio provinciale che nell’assemblea dei sindaci – dice – Per aprire l’assemblea, la presenza deve essere di un terzo dei Comuni della provincia, almeno 30, e un terzo della popolazione residente, circa 121mila abitanti. Ma c’è poi un quorum deliberativo, che prevede, oltre alla presenza di un terzo dei comuni, la maggioranza degli abitanti presenti in provincia, circa 180mila. In quell’assemblea erano rappresentati poco più di 130mila abitanti. Per noi questa soluzione è illegittima, come tutta la procedura. La legge Delrio, all’articolo 55, stabilisce che il bilancio va adottato in consiglio, sottoposto all’assemblea e riportato in consiglio per l’approvazione definitiva. Il bilancio non è stato adottato dal consiglio perché, in consiglio, non c’erano i numeri. Si è portato all’attenzione dell’assemblea dei sindaci un bilancio che non è stato adottato e neanche votato, e soprattutto si chiede la votazione senza il raggiungimento del quorum deliberativo, questi sono atti nulli. Come si può fare un’approvazione definitiva quando non c’è adozione e quando mancava anche il quorum dell’assemblea dei sindaci? Avrebbe dovuto essere riconvocata”.
“Il nostro gruppo – prosegue Bertone – ha presentato un esposto al Prefetto; non avalleremo mai una procedura illegittima. In assenza di ripubblicazione del bilancio e della riconvocazione dell’assemblea dei sindaci, al prossimo consiglio (che verrà convocato entro fine mese, ndr) voteremo contro il bilancio”. Pronta la replica del presidente della Provincia.
“Le minoranze possono presentare emendamenti che verranno valutati nelle variazioni di bilancio – dice Matteo Besozzi – Il documento è stato depositato nei tempi corretti e con un elenco di opere pubbliche dato in visione alle minoranze a inizio maggio: non verrà ridepositato, perché non vogliamo paralizzare l’ente e prestare il fianco a chi ha dimostrato di non avere il minimo interesse per il bene del territorio e le esigenze dei sindaci. Inoltre non c’è alcuna giustificazione amministrativa per farlo. Il consigliere Bertone sa perfettamente che l’assemblea esprime un parere non vincolante, ma con un peso politico molto significativo.
L’assemblea dei sindaci ha dato forza alla nostra proposta di bilancio, invito i consiglieri che non hanno votato a guardare lo streaming della seduta e ad ascoltare gli appelli di tanti primi cittadini, anche non allineati, che hanno dimostrato grande responsabilità e hanno definito senza mezzi termini il non votare il bilancio “politica spazzatura”. Ora, visto che i due gruppi hanno avuto tutto il tempo per visionare (oltre i termini) il documento, presentino gli emendamenti che verranno valutati in sede di variazione. Altrimenti, i consiglieri dei due gruppi si assumano fino in fondo le proprie responsabilità e decidano di non votare, consentendo di proseguire per decreto o con un commissariamento ad acta. Almeno non si perderà altro tempo e le opere a strade e scuole urgentissime potranno finalmente partire”. E Bertone ribatte: “E’ inutile che insistiamo sul fatto che si paralizzano strade e scuole perché un conto è realizzare le opere ma il percorso amministrativo deve essere rispettato e legittimo; tutti noi vorremmo realizzare tante cose ma se la legge Delrio ci impone un iter lo dobbiamo seguire”.