Se qualcuno pensasse che gli sport, pur essendo tanti, sono quelli tradizionalmente conosciuti, beh, si sbaglia di grosso… Esiste una disciplina non solo nuova ma del tutto originale che racchiude in sé più attività, tutte quante ispirate alla saga di Harry Potter.
Proprio negli ultimi giorni si è svolto, a Milano, un evento dedicato al “quidditch”, questa insolita disciplina sportiva. Vi ha preso parte anche una delegazione di universitari dell’Ardea Furens Cuspo Quidditch.
“Waiting for Krampus”, così titolava l’evento, organizzato dalla squadra milanese dei Meneghins Quidditch è stato un evento che ha richiamato delegazioni di appassionati provenienti da tutto il nord Italia e persino dalla Slovenia.
A cavallo tra disciplina sportiva e gioco fantasy, il quidditch richiama elementi del rugby, del dodgeball, dell’hockey fino al gioco del “ce l’hai”. I giocatori di ciascuna squadra si suddividono in cacciatori, battitori, portiere e cercatore; tre anelli sono sistemati su ognuna delle due estremità del campo, che la forma di un’ellisse allungato. I giocatori sono tenuti a tenere una “scopa” tra le gambe per l’intera durata dell’incontro, questo non è solo un tipico richiamo allo sport potteriano, ma anche un incentivo allo spettacolo, dovendo giocare il pallone per la maggior parte del tempo con una sola mano.
Appuntamenti come quello di Milano rappresentano un tassello importante per far crescere la disciplina e favorire proficui momenti di socializzazione e di crescita. Gli universitari del Cuspo hanno affrontato i ragazzi del “Milano Meneghins Quidditch”, del “The Hinkypunks Bologna Quidditch”, del “Hydras Verona Quidditch Team”e gli sloveni del “Quidditch Ljubljana”.
La formazione del CUSPO di cui fanno parte una quindicina di appassionati tra ragazzi e ragazze, si allena a Vercelli nel campo interno all’Università (nella ex sede del Politecnico), coordinati da Francesco Calarco.