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Novara

Radiologa novarese uccisa in Kenya: «Rita ha dato tutta se stessa per l’orfanotrofio»

“A volte succedono cose inspiegabili. La dottoressa Rita Fossaceca non c’è più, ha dato tutta se stessa per l’orfanotrofio e l’infermeria di Mijomboni. Vittima, ha pagato con la vita il suo grande amore per i bambini. Rita siamo tutti con te, il nostro pensiero va anche agli altri 5 volontari che sono ancora in Kenya e speriamo tornino presto. Grazie a tutte le persone che ci sono vicine in questo momento”.

E’ il messaggio di cordoglio del presidente di ForLife, Alessandro Carriero, fondatore della onlus per cui il medico novarese prestava volontariato. Non era la prima volta di Rita in Africa. Ieri sera, qualcuno ha fatto irruzione nella casa dove abitava con altri volontari. Una rapina finita male, sulla quale si sta cercando di fare chiarezza. Ci sono anche dei feriti. Per Rita, nulla da fare.

Rita, 51 anni, radiologa, lavorava all’ospedale Maggiore di Novara. Da diversi anni collaborava con la ForLife Onlus. Era partita da Malpensa il 13 novembre, giorno in cui a Parigi, scoppiava il terrore. Era diretta in Kenya, località Mijomboni, a 20 chilometri da Malindi. Qui, da quindici giorni circa, lavorava nell’orfanotrofio.

La sua passione per il proprio mestiere e l’immenso amore per i bambini l’aveva portata a fare una scelta difficile, quella appunto di occupare ferie e tempo libero prestando volontariato.

Tanti i messaggi di cordoglio che compaiono sulla sua pagina Facebook: parenti, amici, vecchi colleghi che con lei avevano lavorato a Novara e che grazie a lei erano professionalmente cresciuti. Incredulità, rabbia e tanta nostalgia per una figura umana e professionale di cui, all’ospedale di Novara, si sentirà la mancanza.