Nel pomeriggio di oggi (mercoledì 06.06.2016 n.d.r.) a Novarello, accompagnato dal direttore sportivo Domenico Teti, si è presentato alla stampa Roberto Boscaglia, da una settimana realmente neo allenatore del Novara calcio, dopo aver fatto scadere il contratto che lo legava al Brescia fino al 30 giugno.
Una piazza quella bresciana, che lo ha salutato con grandi ringraziamenti e molti rimpianti, come era accaduto per Trapani, la squadra che Boscaglia aveva di fatto portato dai dilettanti ai vertici della serie B. Testimonianze di affetto per nulla scontate, che ad esempio marcano una prima grossa differenza fra Boscaglia e Baroni, il quale al contrario da ex non è stato certo acclamato.
Una spiegazione che Boscaglia trova piuttosto semplice: “Per me l’aspetto umano viene prima di tutto, bisogna essere parte del contesto dove si va a lavorare – ha detto il neo tecnico azzurro – anche perchè questo è il mio carattere e solo così riesco a rendere al 100%, questo spiega perchè sono stato benissimo a Trapani, ed a Brescia e sono sicuro succederà anche qui”. Per questi motivi ha deciso di abitare e vivere la città, per incontrare la gente e respirare la novaresità, altre ragioni che lo differenziano dal recente passato, visto che sia Toscano che Baroni, avevano invece scelto Novarello anche per soggiornare oltre il lavoro.
Come al solito impossibile parlare di obiettivi, anche se il contratto con gli azzurri è piuttosto esplicito, con un anno più l’opzione di rinnovo ed un bonus per il raggiungimento almeno dei play-off. In ogni caso chiunque arrivi in una nuova piazza, sa che come minimo dovrebbe fare meglio di chi l’ha preceduto, ma Roberto Boscaglia ha altri argomenti convincenti da mettere sul tappeto:”La cultura del lavoro prima di tutto, l’impegno la serietà e la dedizione – con un unico vero obiettivo dichiarato – conquistare la fiducia dell’ambiente e creare una squadra per cui essere orgogliosi di identificarsi totalmente”. In che modo? Di sicuro attraverso una certa continuità tattica con il Novara della scorsa stagione, perchè se è pur vero che per Boscaglia non ci sono dogmi “La tattica in realtà identifica solo posizioni statiche che in partita valgono relativamente” l’impostazione di base sembra molto vicina al 4-2-3-1 di stampo baroniano: “Prediligo una difesa a 4 – spiega Boscaglia – 2 o 3 centrocampisti, 2 esterni importanti che facciano bene le due fasi e 2 attaccanti, per lo più uno davanti all’altro”. Traducendo numeri in nomi, guardando l’attuale rosa e le ipotesi di mercato, dovrebbe arrivare un nuovo centrale difensivo (i nomi che circolano son fin troppo importanti: Scognamiglio del Trapani e Magnùsson della Juventus, quest’anno al Cesena); un altro laterale basso a sinistra e certamente almeno un attaccante che sostituirà Felice Evacuo oramai accasatosi al Parma (si parla di due ex perugini, Falcinelli o Ardemagni), sempre che non parta anche Galabinov, sul quale non mancano possibili interessamenti.
Ieri intanto è stato presentato Tomasz Kupisz, 26 enne centrocampista del Chievo, destinato probabilmente a sostituire il partente Paolo Faragò (Cagliari e Fiorentina su tutte) fortemente voluto proprio da Boscaglia che lo ha avuto quest’anno nel Brescia: “Forse per voi conterà poco – ha spiegato il neo allenatore azzurro – ma Tomasz è innanzitutto un ottimo ragazzo ed un serio professionista, e questo per noi conta tantissimo, poi ha fatto certamente bene e qui a Novara sono sicuro che potrebbe definitivamente crescere, perchè le potenzialità ci sono tutte”.
Sulla trattativa fulminea con la quale il Benevento si era inserito per strappare al Novara l’ex tecnico di Brescia e Trapani, attraverso una sontuosa offerta economica, Boscaglia rivela un altro tratto del suo spessore umano: “I soldi non sono tutto, sono molto importanti ma non determinano una scelta. Quando ho parlato con Teti mi sono convinto del progetto, di Novara mi piace la storia ma anche il presente, la struttura e le ambizioni, il percorso importante che possiamo fare insieme – ed ha concluso – se tutti faremo bene il nostro lavoro ci sarà anche il tempo per guadagnare di più”.