Fra le questioni affrontate ieri dal presidente dell’Associazione Industriali Fabio Ravanelli, nel corso dell’assemblea annuale cui è intervenuto il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti, anche una riflessione sullo sviluppo della città che ha riguardato pure gli aspetti urbanistici ed insediativi di particolare attualità. Critiche esplicite quelle rivolte da Ravanelli al progetto di realizzazione delle aree industriali di Agognate ed alla “logistica di bassa qualità” con l’auspicio di investimenti per insediamenti industriali che non abbiano però come solo scopo la “la valorizzazione immobiliare”.
Insomma un intervento a gamba tesa, piuttosto inusuale, che deve aver fatto squillare più di un campanello d’allarme a Palazzo Cabrino dove al contrario si continua a perseguire la linea del sì ad Agognate, seppure (pare) in versione riveduta, corretta e ridotta.
Prima di questo la presentazione delle previsioni congiunturali, che segnano per gli Industriali di Novara un dato positivo “Per il trimestre luglio-settembre 2015 – ha detto Ravanelli – il saldo tra gli imprenditori che si dichiarano ottimisti e quelli che sono pessimisti sull’incremento della produzione è positivo, pur con un lieve assestamento rispetto alla rilevazione precedente, a 11,4 punti. Le aspettative di esportazione calano lievemente, da 15,4 a 14,7 punti, contro gli 8,9 regionali, ma restano da due anni sopra lo zero, confermando l’export come strategico per l’economia del nostro territorio».
Buoni anche i dati di previsione per il mercato del lavoro «Un aspetto sorprendente – ha aggiunto il presidente dell’Ain – è la conferma del forte miglioramento degli indicatori relativi che avevamo già registrato nello scorso aprile, con il saldo ottimisti/pessimisti sulle aspettative di allargamenti della base occupazionale che sale da 13,9 a 16,5 punti, raggiungendo il livello massimo dell’ultimo decennio, a fronte di un dato piemontese molto distante, a 2,8 punti, e l’assestarsi ai minimi degli ultimi sette anni delle intenzioni di fare ricorso alla Cassa integrazione guadagni, che sono dichiarate dal 7,4% delle imprese, contro il precedente 7% e una media regionale del 18,2%». Positivi anche i dati sulla previsione d’investimento.
Poi, dopo l’annuncio della futura “fusione” tra le Associazioni di Novara e Vercelli, che porteranno alla nascita nei prossimi due anni di Confindustria Novara, Vercelli e Valsesia, un’analisi della situazione locale per alcuni aspetti che Ravanelli ha definito problematici: “Il primo riguarda la pianificazione, tema su cui da anni l’Ain è impegnata per perseguire l’obiettivo del coordinamento, dello sviluppo e della promozione di un sistema di aree produttive ecologicamente attrezzate distribuite sul territorio provinciale che cerchi di superare quella pericolosa, e perdente, logica della dispersione che caratterizza la “politica del campanile”.
E ancora più nello specifico “A proposito della crescita – ha detto Ravanelli – a Novara e nei comuni limitrofi, di spazi dedicati alla logistica e anche a fronte del dibattito in corso a livello nazionale sul contenimento dell’uso del suolo, riteniamo si debba fare molta attenzione, riconducendolo a una programmazione coordinata, al proliferare di insediamenti esclusivamente dedicati ad attività di “bassa qualità” che ha già pesantemente interessato il nostro territorio”.
Insomma parole dirette nei confronti dell’amministrazione Ballarè che, nonostante le contraddizioni e l’opposizione interna alla sua stessa maggioranza, sembra non aver rinunciato al progetto Agognate “Per quanto riguarda il dibattito in corso nel capoluogo, in particolare – ha precisato Ravanelli – auspichiamo che la stessa attenzione e la stessa determinazione utilizzate per la realizzazione dell’area di Agognate vengano dedicate a una strategia di sostegno e di valorizzazione delle attività manifatturiere. Ciò che chiediamo, infatti, è di fare in modo che lo sviluppo della logistica sia sempre al servizio delle attività produttive. Chiediamo investimenti che creino un tangibile valore aggiunto per tutto il Novarese, agevolando nuovi insediamenti produttivi, e che non abbiano come fine esclusivo la valorizzazione immobiliare”.
Piuttosto, è la proposta degli industriali, riqualifichiamo Sant’Agabio “con l’obiettivo di sviluppare ulteriormente il polo tecnologico della ricerca e della chimica sostenibile, garantendo idonee tutele e condizioni di continuità e sviluppo produttivo al tessuto industriale storico già esistente”.
Per finire due richieste sui temi del nodo ferroviario e del nuovo ospedale “Mi permetto anche di chiedere al Comune di concentrare l’attenzione sul “nodo ferroviario” della città, destinato a diventare sempre più importante in futuro, anche a fronte della ormai prossima apertura del nuovo tunnel italo-elvetico del Gottardo, sostenendo lo sviuppo del Cim e la logistica attrezzata che vi si può sviluppare. E di chiedere ancora una volta a tutte le forze politiche di dimostrare concretamente un’attenzione e un impegno “bipartisan” per fare in modo che Novara non perda un’occasione “storica” come quella rappresentata dalla realizzazione del nuovo ospedale, sul cui iter progettuale le informazioni sono sempre un po’ carenti e su cui le novità, che tutti certamente auspichiamo positive, tardano, purtroppo, ad arrivare”.