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Novara

Regali di Natale: sul podio abbigliamento, libri e prodotti enogastronomici

Abbigliamento, libri e prodotti enogastronomici di qualità, magari legati alla tradizione; sono questi i regali che gli italiani sperano di trovare sotto l’albero la notte di Natale. In particolare, vorrebbero scartare soprattutto capi d’abbigliamento, segnalati come regalo preferito dal 37%. In seconda posizione i libri, scelti dal 35%, mentre il podio è chiuso da cibi e vini (32%).
In graduatoria a ridosso delle prime tre posizioni si trovano: prodotti tecnologici (29%), gift card (27%), profumi e cosmetici (18%). Si passa poi agli smartbox e ai gioielli (8%); al nono posto ci si aspetta un viaggio (6%) o anche solo… denaro (6%), a voler la classica bustina con i soldi sono soprattutto i giovani. Chiude la classifica al decimo posto la categoria dei giochi e videogiochi con il 4%.
La cultura esce dalla top ten: all’11esima posizione ci sono i fumetti, desiderati dal 4%, seguiti da abbonamenti per teatro, biglietti per concerti e cd/dvd, che raccolgono il 3% delle preferenze segnando un deciso aumento della richiesta rispetto allo scorso anno. Tra gli altri regali graditi, attrezzature sportive (2%), biglietti per le Spa e accessori per l’auto, entrambi desiderati dall’1%.

Nell’indagine si è anche voluto capire in quanti hanno ridotto, aumentato o tenuto uguali le spese nel corso del 2016. Non ha ridotto le spese il 23% (contro il 12% del 2015 ed il 6% del 2014), ha aumentato le spese il 5% (nel 2015 era l’1%, nel 2014 il 2%), mentre il 72% ha ridotto le spese (contro l’87% del 2015 ed il 92% del 2014). Il taglio alle spese nel corso del 2016 si è verificato per: capi di abbigliamento e calzature (24%), vacanze 14%, per la casa (10%), per il carburante (9%), per i beni alimentari (6%), per computer/tablet/cellulari 13%, altre spese 4%. Hanno ridotto tutte le spese il 20% degli intervistati.


Per quanto concerne il pranzo di Natale aumenta il numero di coloro che lo passeranno in famiglia. C’è un forte ritorno alle tradizioni gastronomiche del territorio e meno interesse consumistico verso le novità e l’esterofilia degli acquisti, tant’è che il consumatore è molto attento alle provenienze e caratteristiche dei prodotti e questo spiega l’attenzione alle denominazione di origine protetta e controllata. Si registra, quindi, una maggiore propensione a spendere “meglio” e a fidarsi sempre più del professionista alimentarista di fiducia, che può trovarsi soprattutto nei negozi di vicinato e nei mercati rionali. Riprende quota, dunque, il tradizionale consumo natalizio: antipasti di salumi o di pesce, primi piatti tipici del territorio, il cappone, abbondanza di verdure declinate nelle ricette tipiche locali, dolci delle tradizioni territoriali. Buona performance per il salmone, più contenuto il tartufo. Molto quotati i vini mossi, rossi di qualità, passiti e spumanti. Bene la frutta secca italiana e per i frutti esotici coltivati in Italia. In generale è tutto il settore ortofrutticolo che registra un rinnovato interesse che da tempo non si riscontrava. In definitiva il sondaggio indica un leggero e contenuto miglioramento dell’andamento dei consumi a favore della qualità e della tradizione.

“Le feste natalizie sono sempre state un periodo importante per il commercio – dice Antonio Centrella Presidente di Confesercenti di Novara e Vco – soprattutto per i negozi di vicinato e per i mercati cittadini, quelle attività che più hanno pagato il conto, salato, derivanti dalla crisi ancora non superata. Sarebbe auspicabile che i consumatori scegliessero di rivolgersi alle attività di vicinato e di famiglia per i regali di Natali e per gli acquisti degli alimentari”.

Si abbassa, al contrario, la spesa media sul Natale che passa Le ultime indagini, purtroppo non prevedono un’impennata sulla spesa media del Natale, anzi si passa dai 609 euro a famiglia a circa 600 euro.