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Novara

Regionali: il “mite” Ferrari sbaraglia tutti mentre il centrodestra fa harakiri

Certo ci sarà tempo e modo per le analisi più approfondite… Ma è evidente che la stra-vittoria della coalizione di centrosinistra che sosteneva Sergio Chiamparino  alle elezioni regionali del Piemonte (di pari passo con l’affermazione del Pd alle Europee) anche nel novarese, ha di fatto spiazzato tutti, partiti e candidati in lizza. Così, mentre a sinistra si stappano bottiglie, nel centro destra sbrindellato da troppi litigi e competizioni, si è fatto harakiri ed ora ci si leccano le ferite e si fa la conta con le briciole di consenso rimaste sul piatto: invero una magra consolazione…

Il Pd a livello provinciale inanella un risultato mai visto da queste parti e cioè il 38,8 per cento dei consensi (42,8 i voti alla coalizione), mentre la lista Centro Destra per Pichetto si ferma al 30,93 (con Forza Italia al 20,74 la Lega all’11,50). Forti, ma in palese arretramento i grillini con il 18,32; nella media della bassa classifica i Fratelli d’Italia di Crosetto (4,33) ed Ncd (3,25).

Sul fronte delle preferenze ai candidati consiglieri (uno dei dati più attesi per dar conto di equilibri interni ai partiti ed alle coalizioni) si registrano ovviamente gli exploit degli esponenti Pd: il recordman è il mite ma caparbio Augusto Ferrari, assessore alle politiche sociali del Comune di Novara  che con i 6277 consensi personali  conferma la leadership della corrente renziana anche sotto la cupola di San Gaudenzio e quindi risulta primo fra gli eletti, tallonato, con 5308, voti dall’outsider Domenico Rossi, esponente di Libera; mentre deve accontentarsi di 2604 voti il terzo candidato piddino Hassan Pagano.

Il paradosso della legge elettorale piemontese prevede poi che l’altro eletto, del Movimento 5 Stelle, lo sia con un numero di voti enormemente inferiore (485 per Gianpaolo Andrissi); mentre il terzo, espressione di Forza Italia, è l’attuale presidente della Provincia Diego Sozzani: 3.038 voti personali. Non proprio un record per quest’ultimo, considerata la carica ed il ruolo di coordinatore provinciale del partito (tanto per dire: nella città di Novara ha battuto di soli 24 voti il rivale dichiarato Giuseppe Policaro).

Il resto, come detto son briciole: 1237 voti al vice presidente della Provincia e segretario provinciale della Lega Nord Luca Bona, 709 voti all’alfaniano Brustia, 398 a Roberto Nonnis per i “Moderati per Chiamparino” (un buon risultato se si considera che la lista a livello provinciale ha preso lo 0,72 per cento), 328 a Stefano Agliata di Fdi…

Insomma anche a Novara dalle urne esce un risultato inaspettato e non previsto in questi termini  da alcun sondaggio: da un lato la vittoria schiacciante del centrosinistra, dall’altro la sconfitta di un centrodestra, fino a ieri al governo a Torino  ed a Palazzo Lascaris,  che avrà bisogno di ben più di un periodo di riflessione per capacitarsi degli errori commessi e delle occasioni perdute. Un centrodestra che dovrà rinnovarsi fin dalle fondamenta se vorrà tornare ad avere ancora qualcosa da dire anche in terra novarese, proprio qui dove, in pochi anni, è riuscito a vanificare, grazie a miopia e supponenza (dalle comunali perse nel capoluogo in poi),  un consenso che pareva incrollabile.