Regione, Rossi vice presidente della commissione Sanità. “Mi impegnerò per la riduzione delle liste d’attesa, per investimenti sul personale e lotta alla povertà”
Domenico Rossi nominato vice presidente della commissione Sanità e Politiche sociali in Regione. “Si tratta di un compito delicato – commenta – sia perché il Piemonte investe gran parte delle risorse di bilancio proprio in questo settore, sia perché salute e welfare sono settori che incidono ogni giorno nella vita dei cittadini”. “Come rappresentante di minoranza, in continuità con le politiche che ho sostenuto e promosso nella passata legislatura – ha aggiunto – mi impegnerò a rilanciare l’azione sulla riduzione delle liste d’attesa, gli investimenti sul personale socio-sanitario, il potenziamento dei servizi sul territorio, la lotta alla povertà e il sostegno alle persone non-autosufficienti o con disabilità. Proprio su quest’ultimo punto la piattaforma programmatica del Partito Democratico propone un’indennità di cura per le persone non autosufficienti che è possibile tradurre anche su scala regionale, così come un piano per rendere gratuite le spese mediche per i bambini fino a tre anni e, analogamente, le cure odontoiatriche per chi vive in condizioni di fragilità sociale”. Un occhio poi di particolare riguardo per l’edilizia sanitaria e “in particolare alla realizzazione della Città della Salute e della Scienza di Novara: un progetto cui manca solo il via libera al finanziamento ministeriale per dare il via ai lavori”. A Domenico Rossi anche la nomina di portavoce del Partito democratico in commissione Ambiente. “Sarà una nuova esperienza ma su temi che ho avuto modo di incrociare nel corso del mio percorso dentro e fuori dalla politica, in particolare nell’antimafia sociale. Credo poi che sia importante focalizzare l’attenzione sull’economia circolare e la bioeconomia: due vettori fondamentali per il futuro del Piemonte e non solo. In tal senso il settore pubblico ha il compito di rendere più attrattivo il territorio per l’investimento dei privati, può facilitare i contatti industria e Università e deve accompagnare anche la crescita culturale necessaria allo sviluppo di questi nuovi paradigmi. In sintesi favorire la nascita di un ecosistema in cui sviluppo e crescita si riconnettano con ambiente e società”.