Teatro Faraggiana, Multisala Faraggiana… sembra di sfogliare la famosa margherita! M’ama, non m’ama… Chissà se l’amministrazione comunale accoglierà la proposta che sta nascendo dal basso, dalla città, da chi è nel mondo dello spettacolo da anni? I Novaresi non sembrano avere dubbi: no alla multisala!
Sull’argomento, il mondo culturale si sta muovendo per contrastare l’ipotesi di trasformare la storica struttura in una sala cinematografica: tutti convinti della necessità di non perdere la vocazione di un edificio che ha fatto la storia e la tradizione di Novara. Vuole essere ascoltato, questo mondo, certo di avere qualcosa da dire. Per questo mercoledì 4 febbraio alle 21 presso il cinema Vip di Novara si apriranno le iniziative con un incontro aperto alla città.
E i nomi che stanno prendendo posizione sull’argomento parlano da soli: Vanni Vallino, Antonio Malerba, Mario Tosi, ma anche Lucilla Giagnoni e tanti altri.
La posizione di Mario Tosi, noto e stimato regista novarese, è chiara.
Che cosa ne pensa della proposta del Comune di trasformare il Faraggiana in una multisala?
Novara ha bisogno di schermi cinematografici, ma non è certo il Faraggiana il luogo ideale per realizzare una struttura multicinema a Novara. Il Faraggiana è un gioiello di CineTeatro e va mantenuta la sua funzione storica di doppio utilizzo. Non dimentichiamo che esistono dei vincoli di destinazione d’uso, e immagino di Sovrintendenza, che non possono essere elusi. Inoltre lo stesso Umberto Orsini definì il palcoscenico del Faraggiana eccellente per la prosa, per le sue particolari caratteristiche di acustica.
Secondo lei, quale sarebbe la soluzione migliore per il teatro?
Un grande palcoscenico a disposizione della città, per la prosa, per le associazioni, per i festival, per il teatro innovativo, sperimentale. Contemporaneamente, uno schermo cinematografico da destinarsi ad opere di prima visione che oggi faticano a trovare spazio in città per carenza di schermi. Inoltre come sala cinema potrebbe ospitare eventi, anteprime e proiezioni per le scuole. Non parlerei di cineforum in quanto a Novara esistono già ben tre cineforum storici che svolgono egregiamente la loro missione nell’ambito del film d’autore e di cineteca. Il Cineteatro Faraggiana rappresenterebbe una grande opportunità culturale per Novara, vanno trovate le risorse per valorizzarlo al massimo, senza snaturarlo.
Reputa che Novara potrebbe ospitare due teatri? E che, nel caso, i due teatri possano coesistere senza cannibalizzarsi?
A Milano esistono cinquanta palcoscenici, a Trieste una quindicina, a Gallarate quattro a Varese tre. A Novara sembra esserci ragionevolmente spazio per due teatri. Un secondo palcoscenico è esigenza sentita dalla città, soprattutto dai giovani artisti e dalle associazioni. Naturalmente vanno studiate forme sinergiche e complementari di programmazione tra il Teatro Coccia ed il Faraggiana. Una concorrenza tra i due teatri non avrebbe senso.
Potrebbe essere una soluzione utilizzare il Faraggiana per le piccole rappresentazioni e per il balletto e il Coccia per l’opera e le produzioni di prosa più consistenti?
Immagino un doppio cartellone in grado di ampliare gli spazi e non ripiegato sempre sui soliti meccanismi. Ad esempio il Coccia, come teatro di tradizione, potrebbe continuare ad ospitare i gradi eventi lirici e musicali ed anche un certo tipo di prosa classica. Il Faraggiana, che avrà momenti di teatro sicuramente più contenuti rispetto al Coccia a motivo della attività cinematografica, potrà essere orientato maggiormente verso la prosa contemporanea, la ricerca, il coinvolgimento delle scuole di musica e di danza. Non dimentichiamo che molte scuole di danza negli ultimi anni hanno scelto altri teatri fuori città per i loro saggi a causa dei costi proibitivi del Coccia.
Per il momento, l’amministrazione comunale sembra fare orecchio da mercante di fronte alla posizione dei novaresi impegnati nella cultura e nello spettacolo, nonostante le competenze e l’esperienza che molti di loro vantano, artisti che, fuori Novara, in questi anni hanno conseguito premi e riconoscimenti…
Nemo propheta in patria.