Retrocessione? De Salvo risponde: “Ci siamo infilati nella m.. adesso ci tireremo fuori”
Il presidente del Novara calcio Massimo De Salvo, risponde alla paura di retrocessione dei tifosi azzurri.
La sconfitta per 0-1 contro il Foggia, ha fatto ripiombare i tifosi del Novara calcio, nell’incubo già vissuto nella stagione dell’ultima retrocessione in serie C. Al di la dei problemi in campo, il poco ma appassionato pubblico che ha sfidato il freddo siberiano, ha lasciato il Silvio Piola disorientato dal fatto che oramai il Presidente non si vede più da tempo. Un segnale del disarmo imminente? Un addio annunciato alla serie B? Una domanda di cui ci siamo fatti interpreti, alla quale ha risposto lo stesso Massimo De Salvo, sotto forma di intervista decisamente particolare.
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Quando usciamo dal Silvio Piola, Novara Foggia è finita da un po’, il freddo è pungente quasi come il disorientamento e la delusione, un caffè sarebbe un toccasana. Al bancone di un bar in corso Vercelli c’è un giocatore pugliese, così il tentativo di pensare ad altro (per quanto impossibile) si vanifica sul nascere. Quando poi si avvicina un anziano tifoso, diventa evidente come non ci si possa esimere dall’affrontare le paure ancestrali che affollano la mente di una piazza ricaduta in depressione: “Se andiamo avanti così si retrocede cari miei…” dice l’omino pronto ad avvolgersi in una sciarpa azzurra e ributtarsi nelle ghiacciate tenebre di un martedì che non avremmo mai voluto vivere. “Voi che lo sapete, ma De Salvo dov’è? Si farà vedere quando saremo già in C…”. Non si riesce neppure a spiegargli che il Presidente lo vediamo tanto quanto lui, che già la notte lo ha ghermito. Nella testa quella domanda rimbomberà anche oltre gli incubi di un tragico play-out contro gli innominabili cugini d’oltre Sesia, così quasi alla disperata, a giornata oramai inoltrata, lanciamo un grido digitale disperato, indirizzato a Mds (Massimo De Salvo n.d.r.) utilizzando una chat di WhatsApp dove campeggiano solo auguri reciproci per le festività comandate: Presidente help!! dove è finito? Quasi immediatamente succede l’imponderabile, perchè da una sede sconosciuta, il patron si palesa sotto forma di “vocale” rispondendo al nostro etereo appello: “Non sono scappato tranquilli, è che i molti impegni all’estero mi portano spesso fuori sede”. Parte così una insperata intervista digitale che trascriviamo ai posteri…
Se ha visto la partita in Tv, che percezione ha avuto della squadra e dell’ambiente? “Certo che ho visto la partita, anche se non sono allo stadio le seguo tutte. Sicuramente è stata una brutta gara, tra due squadre che non hanno giocato per niente a calcio, rinunciando ad incidere, senza provare a cambiare le sorti della partita e tentare di vincere. Una ha portato a casa il risultato in virtù di un episodio, ma la gara è stata proprio brutta”.
E’ più un problema tecnico-tattico o mentale secondo lei? “Quando le cose non vanno bene, non c’è mai un motivo solo, però io distinguerei il momento. Cittadella, Spezia e Avellino, sono state partite di un certo tipo, contro il Foggia è stata una gara a parte. Logico che quando le cose non vanno bene, si tende a vedere tutto nero, mentre io vedo delle sfumature. Sicuramente non sono contento, ma la partita di ieri ritengo sia stata la peggiore e per questo stiamo analizzandola meglio, certamente la testa comanda tutto, anche il fisico”.
La stagione sta prendendo una brutta piega, non vede tornare i fantasmi della retrocessione in C? “Indubbiamente non stiamo facendo bene e dobbiamo guardarci sempre alle spalle, oggi bisogna lavorare concentrati sulla salvezza e non vogliamo assolutamente retrocedere, ma in questo momento dobbiamo concentrarci con tutte le nostre energie per evitare quello, rimanendo compatti e rabbiosi; sapendo che ogni partita sarà una sofferenza, sfruttando ogni gara per tirarci fuori con i denti e con le unghie”.
Che idea si è fatto di questo nuovo momento no? “I momenti no sono differenti, quando cambi un allenatore è sempre un momento critico, penso che comunque Di Carlo stia facendo un buon lavoro e ne sono soddisfatto, ma logicamente il cambio di rotta non è sempre immediato, forse la vittoria di Cittadella ha un po’ illuso tutti che fosse in realtà molto più semplice, ma così non è. Ci vuole tanto lavoro e molta consapevolezza, ma la paura deve stare da un”altra parte”.
L’esordio di Di Carlo sembrava aver dato la sferzata giusta oppure potrebbe essere stato solo il classico effetto momentaneo? “Di Carlo ha sicuramente dato una sferzata mentale ed ha modificato l’approccio, non perchè Corini non fosse all’altezza, ma perchè c’era bisogno di qualcosa di diverso. Io non credo che sia stato un fuoco di paglia momentaneo, perchè ho proprio una percezione diversa, e confermo che la gara contro il Foggia fa storia a se. Una partita preoccupante ma troppo brutta per essere vera. Non abbiamo giocato 90′ nell’altra metà campo, ma siamo stati 90′ minuti nella metà campo; e la cosa purtroppo è ben diversa”.
Anche se la rosa ha dei limiti, la squadra ha certamente il potenziale per salvarsi, ma il campionato è molto equilibrato e l’obbiettivo minimo non arriverà automaticamente, non crede? “La salvezza è sempre complessa e difficile in ogni stagione, quest’anno ancor di più, ma crediamo di avere le capacità per poterci salvare e dobbiamo salvarci, probabilmente soffrendo fino all’ultima giornata. Questa stagione ci sta dicendo questo, dobbiamo affrontarla con determinazione, senza avere paura di soffrire e non vergognandoci per questo. Purtroppo quando ci sono stagioni dove le cose non vanno come, bisogna metterci più grinta, più testa e cattiveria, per portare a casa l’obbiettivo”.
Ha in mente di prendere iniziative o provvedimenti particolari, per dare una ulteriore scossa? “Non ho in mente di fare qualche cosa di particolare, io non vedo in questo momento poca consapevolezza o poca voglia di dare un contributo, ciò che noto è la troppa foga, ci si ritiene forse più forti della classifica che abbiamo, ma quello che serve è invece realismo. Siamo Nella merda e adesso dobbiamo tirarci fuori. In questa situazione ci siamo infilati da soli e solo noi possiamo uscirne, accettando le conseguenze e le responsabilità”.
Senza voler fare processi, ma comportamenti come quelli tenuti ad esempio da Sciaudone, non sono particolarmente gratificanti, non sarebbero da stigmatizzare? “Dei singoli non parlo, ci sono dei regolamenti interni che sono chiari ed i conseguenti provvedimenti. Io non faccio il populista, devo fare il presidente, quando un tesserato sbaglia deve pagare, ma secondo i regolamenti interni che la squadra si è data e che tutti conoscono bene. La tutela del gruppo, la tutela della squadra ed anche dei tifosi, passa dall’applicazione di questi regolamenti. Nel caso specifico aspetteremo anche il responso della giustizia sportiva e ci muoveremo di conseguenza”.
Forse è il momento di ricompattare l’ambiente, troverà il tempo per occuparsene? “Non ho mai smesso di occuparmi del Novara calcio, purtroppo nel mondo virtuale dei social network, quando uno non si vede fisicamente, sembra che sia disinteressato. Da una parte mi fa anche piacere che la presenza fisica venga apprezzata, sembra che faccia la differenza. Non è così, me ne sono sempre occupato, ma mi rendo conto che in un mondo arcaico come il calcio, c’è ancora più bisogno anche di presenza fisica, tornerò quindi ad essere presente ancora di più; anzi parliamo pure al presente, perchè me ne sto già occupando”.
La rivederemo presto anche allo Stadio? “Contro il Foggia non ci sono riuscito per motivi lavorativi, ma dalla prossima partita in casa tornerò al Piola, ma le partite non le vince Massimo De Salvo che non ha nessun potere psicologico. Conta la voglia di vincere dei giocatori, con lo spirito e la disponibilità alla sofferenza di tutti. Quello che posso dire è che il pesce puzza sempre dalla testa, per cui quando le cose non vanno è giusto che chi è responsabile se ne occupi in prima persona. Ma per uscire da questa situazione e vincere le partite, c’è bisogno dell’aiuto di tutti, io sicuramente ci metterò la faccia”.