Ricatta minorenne con le foto osè che lei gli aveva mandato. Ventisettenne novarese a processo per estorsione e detenzione di materiale pedopornografico: sul suo pc immagini e filmati hard di molte ragazzine
Si era fatto mandare decine di foto e filmati dell’amica con cui stava uscendo. Poi, quando la frequentazione era finita, erano iniziati i ricatti: «Se non mi dai i soldi, faccio vedere le foto ai tuoi genitori». In un incontro fissato per la consegna del denaro, lui l’aveva anche aggredita spingendola contro le auto in sosta e prendendola a schiaffi. Un giovane novarese, E.D., 27 anni, è finito a processo in tribunale a Novara per detenzione di materiale pedopornografico, estorsione e lesioni personali. A denunciarlo, alcuni anni fa, è una studentessa di 15 anni messa in difficoltà dalle continue richieste di soldi. Si era fidata dell’amico e gli aveva inviato diverse immagini provocanti, senza vestiti. Lui ne ha approfittato per ricavarci denaro: «Devi darmi 1.900 euro o dico tutto a tuo padre». Lei non sapeva come fare e, raccolti i soldi, aveva deciso di assecondare la richiesta. Poi, aggredita per la sua reticenza a consegnare i contanti, si era rivolta ai carabinieri.
Dopo la sua denuncia si è scoperto che sul pc del ventenne novarese c’erano molto altre foto osè: oltre un centinaio di immagini e una decina di filmati della studentessa, nonché numerose altre foto pornografiche raffiguranti ragazze minorenni. Probabilmente la studentessa non era stata l’unica ragazza a finire nel suo giro pornografico.