Buongiorno
Novara

Il ricordo di Nicola Scafidi vive nella via che lo portava al lavoro

Una via e un’aula per la formazione della Polizia stradale ora portano il suo nome: così Nicola Scafidi sarà ricordato “non solo dai colleghi, ma anche da tutta la comunità novarese per il suo spirito di servizio”. Queste le parole che il sindaco Alessandro Canelli ha rivolto a Enrico, Maria e Antonino, genitori e fratello dell’agente della Polstrada morto esattamente un anno fa in un tragico incidente avvenuto nei pressi del casello di Novara Ovest.

 

L’abbraccio commosso dei familiari di Scafidi nella via che gli è stata intitolata

Questa mattina la cerimonia di intitolazione alla caserma di Novara Est, dove il poliziotto 28enne, originario di Palermo, prestava servizio da circa 4 anni. La via che porta il suo nome è quella che conduce all’ingresso della caserma. “E’ quella che percorreva quotidianamente Nicola per andare al lavoro – ha continuato Canelli in un’atmosfera di grande commozione – e vuole essere il simbolo della strada che lui sapeva tracciare e indicare, con il suo essere un ottimo agente e persona solare, così come è stato descritto da tutti quelli che l’hanno conosciuto”.

La caserma, in cui operava e che era diventata la sua seconda casa dopo il trasferimento dalla Sicilia, porta il nome di un altro agente morto in servizio: Daniele Grandi, agente 25enne che nel 1998 fu travolto da un’auto mentre rilevava un incidente sulla Torino-Milano. All’evento di questa mattina erano presenti anche i suoi familiari, seduti accanto ai genitori di Scafidi. Con loro c’era anche Arianna Esposto, fidanzata di Scafidi.

I genitori di Grandi accanto ai familiari di Scafidi

Sono più di 40 gli agenti della Polizia stradale che hanno perso la vita in servizio, dal 1945 a oggi. Gli ultimi 3 sono morti negli ultimi 10 giorni, fra Ravenna e il lago di Como. Lo ha ricordato il dirigente nazionale della Polizia stradale Giuseppe Bisogno, invitando “tutti i cittadini a fare maggiore attenzione quando ci si trova al volante, evitando di portare in strada aggressività e prevaricazione”.

“La Polizia stradale, nata in seno alla Costituente 70 anni fa, ha certamente pagato il tributo più alto in termini di sangue – ha aggiunto il dirigente delle specialità della Polizia, Roberto Sgalla – Lo ha fatto tutelando uno dei più importanti valori costituzionali: la libertà di circolazione. Un diritto che spesso diamo per scontato, ma che in realtà è garantito dal lavoro di questi agenti, uomini e donne, che non sono eroi ma persone che lavorano con professionalità”.

Enrico e Maria Scafidi con Roberto Sgalla davanti all’aula che porta il nome di Nicola