Riceviamo e pubblichiamo:
“La riforma delle Camere di Commercio che il governo sta definendo in questi giorni rappresenta un danno per le imprese italiane, per i professionisti e per i lavoratori delle Camere di Commercio.
Noi crediamo che il contesto storico-economico attuale imponga un potenziamento degli strumenti a sostegno delle imprese, soprattutto quelle meno strutturate, con una pubblica amministrazione sempre più moderna in grado di sostenerle; constatiamo invece come il decreto di riordino del sistema Camerale vada nella direzione opposta, riducendo le Camere di Commercio, i dipendenti e smantellando i servizi da essi erogati sul territorio.
Per questi motivi chiediamo al Governo, a tutti i parlamentari e alle forze politiche che hanno a cuore il futuro delle imprese, di modificare il decreto di riforma del sistema Camerale di prossima emanazione. Chiediamo inoltre che lo stesso venga riscritto focalizzandolo su innovazione, ampliamento dei servizi, mantenimento del personale e delle sedi territoriali. Tutto questo per far si che l’offerta dei servizi Camerali sia di qualità e il più vicino possibile alle imprese.
Con l’attuale riforma, i servizi che ad esempio le Camere non fornirebbero più alle imprese sarebbero:
– contributi e finanziamenti alle imprese, per fiere ed eventi legati al sistema turistico locale o per la promozione di prodotti tipici;
– supporto alle pmi per l’accesso al credito, tramite servizi di microcredito o sostegno ai consorzi garanzia fidi:
– organizzazione di convegni e seminari gratuiti su tematiche di interesse per le imprese o i professionisti:
– supporto alle imprese per l’innovazione e la digitalizzazione;
– pubblicazione di dati e studi sull’economia locale
Chiediamo così che le Camere di Commercio non vengano ridotte, nel numero, nelle sedi, nel personale, nelle funzioni. Si chiede invece un loro potenziamento, mantenendone sedi, personale e attribuendo loro nuovi servizi facendo si che diventino un perno della ripresa economica italiana”.
Francesco Orlandi (Cgil)
Maria Rosa Troiani (Cisl)
Stefano De Grandis (Uil)