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Novara

Riposo di 11 ore per i medici: doveroso, ma si rischia di far saltare i servizi sanitari

Entra in vigore oggi la nuova organizzazione dei turni di lavoro e di riposo in ambito sanitario: regola principale quella di osservare almeno 11 ore di riposo consecutivo nell’arco delle 24 ore.

Una normativa che va incontro ad una direttiva europea del 2003 che in Italia non era ancora stata applicata e che prevede appunto turni di riposo che possano garantire la qualità del lavoro dei medici stessi.

E se la tale novità è stata accolta positivamente, anche alla luce del giuramento che ogni medico fa nel momento in cui avvia la sua professione, dal punto di vista organizzativo, tale norma, potrebbe mandare in tilt il sistema.

Anche l’Ordine dei medici e odontoiatri della Provincia di Novara interviene sulla questione, ponendo delle domande:  «E’ arrivato il momento dell’adeguamento ma, come spesso accade, ci arriviamo impreparati – spiega Federico D’Andrea, presidente dell’Ordine dei medici e odontoiatri della provincia di Novara – Ancora una volta ci si affida alla buona volontà e al senso di responsabilità dei medici. Si tratta di una norma che va nella direzione di tutelare maggiormente la professionalità dei medici, spesso costretti a turni massacranti, e la salute dei pazienti. Basti pensare che alcune prestazioni, magari anche molto delicate, vengono fornite in condizioni psicofisiche non ottimali e solo la grande disponibilità dei medici al sacrificio pur di garantire il diritto costituzionale dei cittadini alla salute consente di tenere in piedi il sistema sanitario».

D’Andrea richiama anche la questione deontologica: «Il nostro codice prevede espressamente che non dobbiamo “assumere impegni professionali che comportino un eccesso di prestazioni tale da pregiudicare la qualità della sua opera e la sicurezza della persona assistita. Il medico deve esigere da parte della struttura in cui opera ogni garanzia affinché le modalità del suo impegno e i requisiti degli ambienti di lavoro non incidano negativamente sulla qualità e la sicurezza del suo lavoro e sull’equità delle prestazioni”. Ma dobbiamo anche chiederci dove il sistema vuole andare a parare: garantire la salute dei cittadini o badare solo ai piani di rientro?garantire la salute dei cittadini o badare solo ai piani di rientro?».