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Novara

Risicoltori chiedono dazi in Europa. E Nastri propone agevolazioni fiscali

Solo in Piemonte, la coltivazione di riso conta oltre 120 mila ettari di terreni, con 8 milioni 500 Milano quintali di riso prodotti. Numeri significativi che hanno portato il territorio a promuovere e aderire alla protesta che sta caratterizzando il mondo risicolo. Obiettivo: tutelare il settore piemontese e italiano dalle importazioni che arrivano dall’estero, Cambogia in modo particolare. Diretta conseguenza dell’azzeramento dei dazi doganali da parte dell’Europa. Dopo la grande manifestazione che si è svolta alcuni giorni fa a Torino, in piazza Castello, dove i risicoltori hanno allestito una risaia nel bel mezzo dell’area antistante il Palazzo della Regione, il mondo agricolo prosegue nella sua mobilitazione contro il dazio zero.

L’azione si sposta anche sul piano politico con l’obiettivo di salvare il riso piemontese. L’onorevole Gaetano Nastri, esponente di Fratelli d’Italia, ha presentato un’interrogazione rivolta al ministro delle Politiche agricole e forestali Martina, dopo che la Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati ha recentemente approvato una risoluzione che ha previsto una serie d’interventi in ambito europeo a tutela della produzione italiana di riso.

“La risoluzione della Camera è un primo passo molto importante – spiega Nastri – a livello istituzionale, a cui occorre tuttavia affiancare misure a livello nazionale volte a tutelare e valorizzare maggiormente i territori ad alta produzione risicola. E fra questi c’è indubbiamente il nostro territorio. Sono ora necessari interventi di sostegno a favore delle imprese risicole italiane in considerazione del fatto che il settore sta maggiormente risentendo negli ultimi anni degli effetti di importazioni selvagge di prodotti extra–Ue di bassa qualità e basso prezzo. Dobbiamo assolutamente tutelare una filiera che dà lavoro a 10 .000 famiglie tra dipendenti e imprenditori”. Tanto per rimanere al Novarese, sono 600 le imprese impegnate nel settore di produzione risicola. Una cifra imponente che, in un momento di profonda crisi del tessuto economico locale, ha caratterizzato un ambito che cerca di combattere con le proprie forze, oggi contrastando anche decisioni che arrivano da Bruxelles e che rischiano di danneggiare fortemente il settore stesso. Nastri, nell’interrogazione, propone “agevolazioni fiscali per rilanciare un comparto essenziale sia per l’immagine del Paese nel mondo, che per tutelare un settore che contribuisce in maniera rilevante alla composizione del prodotto interno lordo”.