“Nella mattinata di ierii il castello di Miasino, ormai celebre location per matrimoni e cerimonie di proprietà di Pasquale Galasso e tempo fa sequestrato, è stato “liberato” dall’attuale gestione, ancora riconducibile alla famiglia del boss. Lo sgombero è avvenuto grazie ad una operazione congiunta di carabinieri, polizia e guardia di finanza. Ecco il commento del consigliere regionale Domenico Rossi, che già in passato si era occupato della vicenda e quello di Roberto Leggero dell’Associazione “La Torre-Mattarella”:
“Liberato il Castello di Miasino: se vince la legalità, vinciamo tutti. Apprendiamo che su impulso del direttore dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati, prefetto Umberto Postiglione, le forze dell’ordine stanno procedendo alla liberazione del Castello di Miasino, bene ormai confiscato definitivamente dal 2009, ma ancora occupato e gestito da una società riconducibile all’ex titolare del bene, Galasso, uno dei capi storici della camorra. Il bene, di grande valore e in ottima posizione, affacciato sul lago d’Orta in Piemonte, ha fruttato fino ad oggi guadagni considerevoli. Il provvedimento di sgombero sana una situazione insostenibile, che avevamo ripetutamente denunciato. Ora il nostro impegno deve continuare: a livello regionale dove il Consiglio regionale ha recentemente approvato all’unanimità, su mia iniziativa, una mozione che impegna la Giunta ad attivarsi per promuovere un progetto adeguato di riutilizzo sociale del bene e a livello nazionale dove entra nel vivo il percorso di riforma delle misure di prevenzione patrimoniale e quindi dell’Agenzia, riforma della quale alla Camera è relatore per la maggioranza Davide Mattiello, che incontrerà oggi stesso il prefetto Postiglione sia per congratularsi per il risultato importante, sia per approfondire il confronto sul dettaglio normativo”.
Domenico Rossi
Consigliere Regionale Partito Democratico