Questa mattina si sono ritrovati dinanzi alla sede dell’Atc di Novara. I residenti degli ex condomini Gescal, prima, e Atc, dopo, si sono ritrovati, a fine agosto, con il gas tagliato e con l’incubo, ad ottobre, di rimanere al freddo, se le bollette relative non verranno pagate ad Eni.
Giuseppe Favatà è uno di quei condomini e racconta una vicenda che per il momento non sombra trovare soluzione: “Viviamo a San Rocco negli appartamenti costruiti da Gescal, poi ceduti ad Atc negli anni ’60, 372 di noi sono diventati proprietari dell’alloggio, ne rimangono altri 20 ancora di Atc. La legge prevede che, finchè l’ente pubblico rimane proprietario di qualche alloggio è tenuto ad amministrare e gestire anche gli altri. Ed è sempre andata così: Atc gestiva i nostri alloggi e condomini, finchè a fine giugno, dopo varie procedure giuridiche, dall’appello (che ci siamo aggiudictai) alla Cassazione (dove invece ha vinto Atc). A quel punto, Atc si è tirata indietro e noi abbiamo nominato un amministratore privato. Peccato che, nel frattempo, i conti che ci riguardano non sono stati passati dal primo al secondo amministratore”.
Ancora oggi, Atc è in possesso del conto e dei soldi che i condomini, ogni anno, consegnano alle casse Atc per le bollette, in questo caso parliamo di gas e riscaldamento. “Ma mancano ancora alcune rate da pagare che derivano da un vecchio debito, sempre contratto per errori amministrativi; non sono state pagate, e Eni ci ha tagliato il gas. Se entro ottobre non pagheremo, saremo al freddo per l’inverno. Sono stati commessi tanti errori ed è per questo che si sono accumulati diversi debiti”. Nel frattempo, l’amministratore inizialmente nominato ha lasciato l’incarico, alla luce del fatto che, nonostante ripetute richieste, Atc non abbia risolto il problema dei “conti”.
“E in tutto questo – conclude Giuseppe – l’anno scorso c’erano 181 mila euro di morosità, ma nessuno è andato a recuperare i soldi pur sapendo di chi si trattasse. Non abbiamo ancora capito quanti debiti abbiamo, quanto ci sia sul nostro conto e cosa si intenda fare”.