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Sanitari e medici in trincea: 820 neo laureati all’UPO di Novara potenzialmente arruolabili contro il Coronavirus

Sanitari e medici in trincea: 820 neo laureati all’UPO di Novara potenzialmente arruolabili contro il Coronavirus

Dopo il via libera del Governo, anche gli 820 giovani usciti dalla Scuola di Medicina di Novara, potrebbero scendere in campo a sostenere il sistema sanitario duramente provato dal Coronavirus. Intanto al Maggiore di Novara continuano le assunzioni e la ricerca di nuovo personale.

Un bella immagine dei giovani studenti tratta dal sito UPO della Scuola di Medicina

Medici e personale sanitario sono in trincea nella guerra al Coronavirus da tre settimane, rischiando in prima persona, in uno sforzo di energie psico-fisiche immane, arrivando a ridurre al minimo e persino a sacrificare preziosissimi spazi, normalmente destinati ai propri affetti più cari. In soccorso di questo eroico esercito stanno arrivando nuovi “soldati”, a cominciare dai medici volontariamente rientrati dalla pensione; oppure di dottori militari provenienti che l’esercito ha mandato in supporto,

Anche nel novarese gli “arruolamenti” volontari alla causa non mancano, mentre dall’Ospedale Maggiore di Novara è di ieri la notizia dell’assunzione a tempo determinato di 8 specializzandi in medicina interna e 5 specializzandi anestesisti, il tutto mentre è iniziata la ricerca di 70 infermieri professionali e 56 operatori socio-sanitari, alcuni già individuati e in attesa di risposta positiva.

La decisione del Governo poi, di dare il via libera ai neo laureati in medicina anche senza l’abilitazione, potrebbe dare ulteriori importanti energie ad un sistema estremamente sotto pressione. Sono circa 10 mila infatti i giovani medici neo laureati, che potrebbero dare supporto ai colleghi più esperti. Ovviamente si tratterebbe di mansioni dimensionate ad una prima esperienza, ma che in questa fase di grande sforzo risulterebbe preziosissima, anche solo per alleggerire il lavoro dei colleghi non strettamente collegato alla patologie respiratorie collegate al covid-19, liberando risorse e migliorando una turnazione che ha raggiunto livelli al limite del sostenibile.

Solamente dalla Scuola di Medicina dell’Università del Piemonte Orientale di Novara, dati relativi al periodo dal 31 dicembre 2018 aggiornata al marzo 2019, si sono laureati a Novara e sono potenzialmente arruolabili alla causa per la lotta al coronavirus 820 giovani leve, così specificatamente indirizzabili:

Infermieristica 293, Infermieristica pediatrica 18, Ostetricia 21, Fisioterapia 58, Igiene dentale 20, Tecniche di radiologia medica per immagini e radioterapia 15, Tecniche di laboratorio biomedico 17, Biotecnologie 221, Medicina e chirurgia 83, Scienze infermieristiche ostetriche 52, Medical biotechnology 22. Alcuni di loro potrebbero essere già in dirittura d’arrivo con le rispettive abilitazioni, ma in ogni caso, ogni ulteriore risorsa umana recuperabile, sarebbe alquanto preziosa.

Per quanto concerne la situazione generale in Piemonte, sono 450 i reclutamenti straordinari di personale sanitario autorizzati fino ad oggi dall’Unità di crisi per l’emergenza “coronavirus covid19”. Si tratta di 145 medici, 197 infermieri, 102 operatori socio-sanitari e sei altre professionalità. In più, alcune aziende sanitarie locali hanno reclutato tramite agenzie di lavoro interinale 52 infermieri e 27 operatori socio-sanitari. Complessivamente, sono entrati in servizio 529 nuovi operatori sanitari a supporto degli ospedali piemontesi.