Sembrava tutto fatto, tutto previsto… Chi se non l’amministrazione più allineata ai diktat regionali, guidata dal sindaco più renzista, avrebbe potuto approvare la controversa delibera della giunta regionale che istituisce l’Agenzia della Mobilità Piemontese, se non quella di Novara a guida Andrea Ballarè?
Un risultato che si riteneva tanto scontato da immaginare non vi fosse nemmeno la necessità di un dibattito, non tanto in consiglio comunale, quanto dentro la stessa maggioranza che, secondo l’auspicio del Sindaco e del suo assessore alla Mobilità Giulio Rigotti, avrebbe approvato senza tante storie.
Invece no! Perché il documento che recepisce il nuovo organismo, l’Agenzia appunto, contiene tanti e tali punti controversi da aver fatto saltare sulla sedia non solo l’opposizione ma anche alcuni esponenti Pd e Sel che hanno costretto il primo cittadino ad una ingloriosa retromarcia: delibera ritirata in attesa di approfondimenti (la seconda in un consiglio comunale che ne prevedeva cinque).
Il motivo del dissenso? Il solito eccesso di “torinocentrismo” ovvero la scarsa rappresentatività dei “territori” (Novara è la seconda città del Piemonte, come è stato più volte ribadito in aula) all’interno dell’organismo che dovrà interpretare e gestire gli interessi di mobilità dei piemontesi.
A Novara insomma non è andata giù, tanto per fare un esempio, che il presidente dell’Agenzia sia “nominato dall’assemblea indicato d’intesa fra il presidente della Giunta regionale ed il Sindaco della Città Metropolitana di Torino” e che le quote di partecipazione dei soggetti aderenti al Consorzio siano per il 25 per cento attribuite alla Regione, il 36 per cento alla città Metropolitana (di cui il 25 per cento a Torino), il 13 per cento a Cuneo, il 15 per cento al Nord Est e l’11 per cento al Sud Est della Regione… Il che riserverebbe, appunto, alla seconda città del Piemonte, un ruolo “nemmeno di comparsa – come hanno sostenuto le opposizioni – ma di assoluta subalternità”…
Proposte inaccettabili e rispedite al mittente. “Ci saremmo aspettati dal nostro sindaco la difesa dei nostri interessi – hanno denunciato i consiglieri di Pdl, Lega Nord, Fi e 5 Stelle – il Comune di Novara ha fatto tanti sacrifici per salvare la Sun ed ora tutta questa fretta…”.
Un eccesso di zelo nell’approvare la proposta regionale, da parte di un’amministrazione che spesso ha tempi di risposta da bradipo su molte delle questioni che le vengono sottoposte, che è sembrata singolare, tanto più che la partita del trasporto pubblico gioca un ruolo tutt’altro che secondario nell’organigramma del potere subalpino. Infatti, a parte le decine di milioni di euro che il settore muove e l’assoluta strategicità di un servizio fondamentale per i cittadini, in ballo ci sono anche le questioni legate alle competenze ovvero al ruolo delle province cui la legge Del Rio affida la materia…
E non è un caso che, dentro la stessa maggioranza, le voci più critiche si siano levate proprio da chi ha ricopre il ruolo di consigliere in provincia, come Alfredo Reali e Biagio Diana. Ma anche Carlo Pisano che ha sottolineato come “approvando questa agenzia non si capisce più quale sia il ruolo dell’Assessorato regionale ai trasporti”.
A ben vedere il dubbio è più che lecito visto che la costituenda agenzia avrebbe il compito di “coordinare le politiche di mobilità, promuovere la mobilità sostenibile, coordinare le strategie di sviluppo del settore, programmare il materiale rotabile, le tecnologie di controllo, la quantità e qualità del servizio e delle risorse per la gestione e gli investimenti del trasporto collettivo, l’amministrazione del sistema delle tariffe, occuparsi dei finanziamenti con gli enti consorziati, dei contratti con le aziende affidatarie dei servizi di mobilità, dei rapporti di comunicazione ed informazione con i cittadini…” Insomma tutto!
“Dobbiamo contare di più su questo tavolo e lo dico alla giunta che in questo caso non ha responsabilità dirette – ha detto Alfredo Reali di Sel – e mi chiedo: questo accadrà se approviamo questo documento o non lo approviamo? Riflettiamoci!”. Invito accolto solo in parte, ma abbastanza per determinare l’esito della discussione.
Fra l’altro l’imbarazzo di Novara nel gestire la partita è più che mai evidente visto che proprio recentemente la Provincia di Novara aveva emesso il bando di gara europeo per la gestione del Tpl, ovvero del servizio di trasporto pubblico su base provinciale, cui aveva partecipato anche l’azienda Sun insieme a Gtt (il colosso pubblico del trasporto torinese). Una gara i cui esiti però non sono ancora stati definiti, visto il ricorso presentato, fra gli altri, dalla stessa Sun…
Insomma un pasticcio colossale su una partita delicatissima, con il dubbio dell’utilità di mettere in pista un “carrozzone pubblico”, l’ennesimo, di questa portata: presidenze, segreterie, assemblee, incarichi, dipendenti, consulenze e via discorrendo, come previsto dallo statuto…
Ma ad accalorare ancora più il già accaldato consiglio comunale ci ha pensato il contenuto della delibera a firma Sergio Chiamparino trasmessa al consiglio in allegato al documento da approvare, laddove si afferma che “la mancata adesione al Consorzio e la mancata stipulazione delle convenzioni entro i termini stabiliti (già scaduti da due giorni – ndr) comportano l’intervento sostitutivo della Regione Piemonte nei confronti degli Enti soggetti di delega ed inadempienti”. Come a dire: se approvate bene, se non lo fate interveniamo ed andiamo avanti lo stesso. Molto più di una minaccia di commissariamento ma un vero diktat che è stato, questo sì, l’elemento discriminante nella scelta, anche fra i più titubanti.
A nulla sono valsi i sudori del Sindaco e del capogruppo Pd Brivitello: la sospensione del consiglio per una mezz’ora per una “verifica di maggioranza” non ha sortito alcun effetto ed al rientro in aula è stato lo stesso primo cittadino ad annunciare il ritiro della delibera. Il che ha convinto Roberto Spano (ex capogruppo Pd) a dare seduta stante le sue dimissioni dal gruppo consiliare ed aderire al “misto” “Comunque a sostegno di questa maggioranza” ha detto.
Ed ora? Cosa accadrà? La Regione interverrà comunque “commissariando” il Comune di Novara sulla questione? “Mi sento di tranquillizzare tutti – ha detto Ballarè – Non succederà questo. Approfondiremo i tema e troveremo una soluzione”… Una dichiarazione che non ha fugato tutti i dubbi circa le intenzioni dell’amministrazione: la soluzione annunciata vedrà Ballarè picchiare i pugni sul tavolo regionale, cercando di ottenere maggior “peso” della città di Novara in seno all’Agenzia o si limiterà a cercare di convincere i più riottosi della propria maggioranza a fare un passo indietro?