Scippava collanine aggredendo ragazzini: condannato a 4 anni. Lo scorso anno aveva derubato di collane e catenine decine di studenti in centro a Novara, in compagnia di due complici minorenni. Una delle vittime era appena uscita dal coma dopo un incidente
Quattro anni di carcere. E’ la pena inflitta in tribunale a un giovane di 19 anni, originario della Costa d’Avorio e residente a Romentino, conosciuto sui social come «Capo de capo», accusato di numerosi furti e rapine ai danni di ragazzini incrociati per strada, soprattutto in centro e nella zona della stazione, tutti fra aprile e agosto dello scorso anno. Agiva in gruppo assieme a due minorenni (processati separatamente a Torino) e sempre con lo stesso «modus operandi»: circondavano il giovane studente incrociato per strada, lo spintonavano in un luogo appartato e lì, a suon di botte, gli portavano via collane o catenine. Qualche vittima era pure finita in ospedale.
Il pm aveva chiesto 7 anni e 7 mesi mentre il difensore il minimo della pena con le generiche e la riqualificazione in furto anche delle rapine. In aula sono sfilate le vittime degli scippi, che hanno raccontato le aggressioni partite in genere con una scusa piuttosto banale: «Perché scrivi alla mia ragazza?». Uno dei ragazzini derubati ha anche detto di aver fatto presente di essere appena uscito dal coma dopo un incidente, che gli aveva provocato la perdita di una gamba, ma i rapinatori non si erano fatti commuovere. E gli avevano rubato due collanine molto importanti, una regalata da un amico quando era in ospedale, l’altra dalla nonna quando era tornato a casa, uscito dal coma.
L’imputato era stato arrestato a settembre, poi era evaso dai domiciliari e si era reso latitante. I carabinieri lo avevano arrestato una seconda volta lo scorso dicembre in via Visconti, nella zona del Quinto Magazzino a Novara.