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Scuole in Piemonte – Presentata la futura programmazione: parola d’ordine “accorpare”

Ha avuto il primo via libera dalla giunta il piano di indirizzo generale della Regione Piemonte sulla programmazione della rete scolastica per l’anno 2015-2016. Il documento, presentato  dall’assessore all’istruzione Gianna Pentenero, fissa indirizzi e criteri generali per l’acquisizione o il mantenimento dell’autonomia degli istituti scolastici, per i punti di erogazione del servizio, per il dimensionamento delle scuole piemontesi e, per i centri provinciali, per l’istruzione degli adulti.

Secondo il documento le istituzioni scolastiche, per acquisire o mantenere l’autonomia, dovranno privilegiare gli accorpamenti nell’ottica di raggiungere la media regionale indicativa di circa 950 alunni per istituto “un assetto questo  – dicono dalla Regione – che consentirebbe da un lato di evitare duplicazioni e sovrapposizioni di analoghi indirizzi e opzioni già funzionanti nel medesimo ambito territoriale e dall’altro di superare la situazione in cui attualmente operano le autonomie scolastiche costrette a gestire la propria offerta formativa in situazione di reggenza, ovvero in mancanza di un dirigente scolastico titolare”.

Prossima, in quest’ottica, anche l’approvazione da parte delle Regioni e del Ministero dell’Istruzione di un accordo, in sede di Conferenza Unificata, in merito all’assegnazione di un contingente di Dirigenti Scolastici e dei Servizi Amministrativi da destinare alla rete scolastica delle singole Regioni.
Per l’anno scolastico 2015/2016, l’istituzione di nuove sezioni di scuola dell’infanzia verrà autorizzata dalla Regione in condivisione con l’Ufficio Scolastico Regionale, sulla base delle richieste che verranno presentate dai Comuni, attivando consultazioni con i soggetti interessati nel rispetto della libera scelta educativa delle famiglie.

Saranno privilegiate le domande dei Comuni dove manchi il servizio pubblico e dove sia necessario avviare il completamento di sezioni già funzionanti a orario ridotto nell’anno scolastico 2014/2015 e per le scuole con allievi in lista di attesa, con riserva del 30% dei posti complessivo ai comuni il cui territorio è montano, ed ai comuni in situazione di marginalità.

Per quel che riguarda i Centri per l’Istruzione per gli Adulti (CPIA), vengono confermati i 10 centri attivati nell’anno scolastico 2014-15. Il nuovo atto prevede inoltre che nelle aree dove non sia stato possibile attivarli sarà possibile avviare sperimentazioni utili a valutare ed individuare l’organizzazione e la tipologia di offerta idonee al fine di estendere a tutto il territorio regionale l’accesso all’istruzione per gli adulti a partire dall’anno scolastico 2015-16. Spetterà alle Province individuare, per ciascun CPIA, la sede ed i punti di erogazione che ad essa fanno riferimento. Le opzioni ed articolazioni per l’anno scolastico 2015/16 degli Istituti Tecnici e Professionali dovranno essere richiesti per singola sede ed essere coerenti con i percorsi già avviati nell’anno scolastico 2013/14.

Il documento approvato dalla Giunta conferma infine i parametri per “punti di erogazione del servizio” dello scorso anno e quindi per i plessi della scuola dell’infanzia, i plessi della scuola primaria, le succursali e le sezioni staccate di scuola secondaria di I grado, le scuole coordinate, le succursali, le sezioni staccate e le sezioni annesse o aggregate della scuola secondaria di II grado.
-I plessi di scuola dell’infanzia sono costituiti con almeno 20 bambini;
-I plessi di scuola primaria sono costituiti con almeno 35 alunni; nei centri urbani a più alta densità demografica è richiesta la presenza di almeno 2 corsi completi, ove le condizioni socio-economico-territoriali lo consentono;
-le succursali e le sezioni staccate di scuola secondaria di 1° grado sono costituite in presenza di almeno 40 alunni;
-nelle scuole secondarie di 2° grado le scuole coordinate, le succursali, le sezioni staccate, le sezioni annesse o aggregate nonché gli indirizzi di studio funzionanti nella medesima sede scolastica sono costituite con la previsione di un corso quinquennale.
Sono previste deroghe per i plessi nei comuni montani.

“Il piano è stato elaborato tenendo in considerazione la peculiarità della rete scolastica piemontese – ha sottolineato l’assessore Pentenero – caratterizzata da una significativa articolazione, che riflette la frammentarietà della distribuzione territoriale e amministrativa del Piemonte, particolarmente marcata nelle aree montane: infatti, 870 comuni su 1.206 risultano avere almeno un punto di erogazione del servizio scolastico. Nell’anno scolastico 2014/2015 la rete scolastica piemontese risulta complessivamente formata da circa 4.300 sedi, di cui il 19% appartenenti alla scuola non statale. Il servizio statale è gestito da 587 istituzioni autonome e da 10 C.P.I.A. Abbiamno dunque lavorato pensando ad un’offerta formativa in grado di offrire una gamma di opportunità che tenga conto della reale domanda territoriale, così da armonizzare le esigenze educative personali alle specifiche esigenze formative necessarie allo sviluppo economico del territorio e ad una migliore occupabilità dei giovani. Entro il 21 novembre 2014 le Province dovranno trasmetterci le proposte dei Piani Provinciali di dimensionamento ed il Piano Provinciale dell’offerta formativa per consentire poi alla regione di arrivare all’approvazione definitiva del documento entro entro il 31 dicembre 2014”.