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Novara

Se la prende con la vicina per le scappatelle del marito

Se la prende con la vicina per le scappatelle del marito. Novarese a processo per lesioni e minacce. Secondo la donna, la vicina “teneva banco” agli incontri clandestini

La vicina teneva banco alle scappatelle di suo marito e per giunta, secondo lei, la insultava e non mancava occasione per sbeffeggiarla. E così quel giorno di giugno aveva perso le staffe. Questo, almeno, quanto sostiene la quarantenne novarese finita a processo con le accuse di violazione di domicilio, lesioni, stalking e minacce nei confronti della dirimpettaia e poi anche di resistenza a pubblico ufficiale. “Si, ho preso a calci un vaso che era sul pianerottolo, e mi sono rotta anche un dito del piede; è vero: le ho detto un sacco di insulti ma non l’ho mai minacciata, non ho scavalcato il balcone e non ho graffiato la porta d’ingresso del suo appartamento con un coltello; quel coltello era in cucina perché lo stavo usando per preparare il pranzo”. Quel pomeriggio di giugno dell’anno scorso in quel condominio popolare alla periferia di Novara erano arrivate ben due pattuglie di carabinieri per sedare una lite furibonda tra due vicine di casa il cui rapporto, inizialmente, era stato improntato alla frequentazione e all’amicizia ma che poi era andato incrinandosi quando lei aveva scoperto che il marito aveva una relazione con un’amica della vicina e che alcuni incontri con la presunta amante avvenivano proprio nella casa accanto alla sua.  Secondo l’accusa, quel giorno di giugno, la quarantenne aveva scavalcato il balcone della vicina, aveva rotto un vetro e poi, preso un coltello, aveva fatto dei segni sulla porta d’ingresso. “Ero sul balcone di casa con i bambini e mia mamma, lei (la vicina), con la quale era nato un diverbio, ha tirato qualcosa addosso a mia mamma e io in quel momento non ci ho visto più”. Ma il motivo di tanta tensione con la vicina? “Ho fatto tutto per gelosia – ha detto – per la storia di mio marito. Chiedo scusa, ma ho perso le staffe”.