Matilde aveva sempre un sorriso per tutti, una parola per tutti ed un consiglio per tutti. Matilde, dopo la morte del marito Ottavio Lazzarelli (fra i fondatori del premio Bancarella) aveva gestito per anni la libreria omonima, a fianco del Teatro Coccia. Anche lei è mancata nella notte di domenica.
Un altro duro colpo per la cultura novarese, oggi orfana del “suo” scrittore, Sebastiano Vassalli.
Matilde, come il marito, era una libraia nel senso più alto e vero della professione. Era un punto di riferimento, con rara capacità di ascolto ed attenzione, in qualche caso una sentenza.
Sapeva appassionare alla lettura come pochi, dopo aver ascoltato le richieste, andando dritta allo scaffale giusto, al titolo, giusto, all’autore giusto. Con lei ed anche grazie lei mai lettura è stata banale, mai regalo fu poco azzeccato, che si trattasse di un libro prezioso o di un banale “pensierino”. Ha insegnato a leggere ad intere generazioni di novaresi che certamente la ricorderanno con affetto a partecipazione.
Qualche tempo fa, all’epoca della ristrutturazione della libreria, annunciò di voler lasciare “Largo ai giovani” disse; giovani che l’avevano lungamente affiancata ed oggi ne portano avanti l’attività con la medesima filosofia.
I funerali di Matilde Lazzarelli si svolgeranno mercoledì alle 10,30, nella chiesa del Sacro Cuore. Una coincidenza sfortunata quella della scomparsa della “signora del libro” e di Vassalli, i cui funerali si terranno il medesimo giorno e che hanno fatto avanzare ad alcuni novaresi, in particolare tramite i social, la richiesta al Sindaco Andrea Ballarè di istituire una giornata di lutto cittadino.
SS