A San Maurizio d’Opaglio si è tenuta la seconda riunione di coordinamento di enti ed istituzioni che stanno operando dopo i recenti episodi di sversamento inquinante nel lago d’Orta. Nel frattempo arrivano i primi risultati della stretta sui controlli: due puliture metalli sotto sequestro.
Da una prima stretta effettuata a seguito degli sversamenti inquinanti negli scarichi di San Maurizio d’Opaglio che portano al lago d’Orta, il Gruppo Carabinieri Forestale di Novara, Compagnia di Arona ed ARPA è arrivato al sequestro preventivo in due aziende della zona, in conseguenza alle gravi violazioni penali riscontrate, provvedimenti poi convalidati dal G.I.P. di Novara nella giornata di lunedì 30 luglio.
L’attività ha visto l’impiego di tre pattuglie di Carabinieri Forestali, una pattuglia della Stazione Carabinieri di Alzo di Pella e di quattro tecnici A.R.P.A. Dalle indagini è risultato che un’azienda era priva di autorizzazione ambientale. La gestione dei rifiuti e delle immissioni in atmosfera era esercitata in maniera non autorizzata. Inoltre, mancavano i registri dei rifiuti e documentazione di tracciabilità. Non era, così, possibile ricostruire e tracciare compiutamente il ciclo di smaltimento di rifiuti degli ultimi tre anni di attività dell’azienda.
In un secondo caso il sequestro è scattato per l’accertamento di gravi violazioni di smaltimento illecito di rifiuti da attività di pulitura metalli. All’interno dell’azienda erano riscontrate forme rilevanti di dispersione di inquinanti in ambiente. È anche stato contestato il reato di scarico abusivo, essendo stata rilevata la presenza di scarichi produttivi non autorizzati. Ulteriori accertamenti verranno svolti per quantificare e qualificare l’inquinamento prodotto.
L’azione di controllo è stata sviluppata in conseguenza ai reiterati scarichi illeciti accertati negli ultimi mesi nel Lago d’Orta, proprio nell’area costiera di S. Maurizio d’Opaglio. Tale intervento, pertanto, è stato predisposto proprio allo scopo di prevenire forme di gestione illegale dei rifiuti che, in ultima istanza, finiscono per compromettere l’integrità ambientale.
Intanto come programmato, si è svolta a San Maurizio d’Opaglio in data 30 luglio 2018 la seconda riunione, presieduta dal sindaco Diego Bertona, del gruppo di lavoro al fine di aggiornarsi sullo stato di attuazione delle varie attività programmate; due i punti qualificanti:
1- Da parte di AcqueNovaraVCO e Arpa si è proceduto con una prima verifica della rete acque bianche e acque nere delle rete zona industriale “zona sud”, utilizzando speciali sistemi di tele-ispezione, che hanno consentito una prima verifica della situazione di fatto. La situazione è ora molto gestibile, e con la prossima installazione di pozzetti trappola e speciali sensori sarà possibile un monitoraggio quasi in tempo reale dei vari scarichi. Inoltre AcqueNovaraVCO ha informato il gruppo che entro agosto la mappatura della zona sarà a quasi completa e si giungerà sino al confine delle singole unità produttive. Successivamente l’ispezione e la mappatura verranno estese alle zone più a nord( loro obiettivo completarla per fine settembre).
2 – Da parte degli inquirenti, i Carabinieri Forestali e Arpa, è stato riferito che si sono svolte una prima serie di verifiche su parecchie aziende della zona riscontrando le irregolarità che abbiamo riportato, Il capitano della Guardia di Finanza, anch’essa presente all’incontro, si è detta a disposizione dei colleghi per intervenire, quando richiesta, a seguito di rilevanze amministrative-fiscali.
A conclusione della riunione si è deciso che il giorno 30 agosto verrà riconvocata la terza riunione della tasck force, e successivamente, in settembre, anche una ulteriore aperta alle imprese e a tutti gli operatori professionali della filiera produttiva di valvole e rubinetti e accessori, al fine fornire aggiornamenti sulla legge 68/2015 (Disposizioni in materia di delitti contro l’ambiente), che , come noto, ha introdotto nel Codice Penale un apposito Titolo per i delitti contro l’ambiente.