Sequestrati 40 chili di carne di cinghiale e una trentina di prodotti scaduti: è il bilancio di due interventi dei carabinieri della forestale e del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione dell’Asl.
Il primo è avvenuto in un’azienda agricola del borgomanerese.
“L’accertamento ha consentito di ritrovare un’ingente quantità di carne di esemplari di fauna selvatica, probabilmente cinghiale, con sospetta destinazione commerciale, in violazione alla normativa vigente – spiegano i forestali – Il titolare dell’azienda non è stato in grado di dimostrare la lecita provenienza della carne né è riuscito a dare prova di tracciabilità della stessa” ed è stato denunciato. Nello spaccio dell’azienda agricola, inoltre, sono stati sequestrati 16 salami, 2 pancette e 3 contenitori con salami sotto grasso animale, in parte, in cattivo stato di conservazione e con evidente presenza di muffe.
Nel corso della stessa campagna di controlli, lo scorso 30 luglio, in un supermercato di Romagnano Sesia, sono state sequestrate 33 confezioni di prodotti di varia natura, commercializzati seppur scaduti. Oltre al sequestro amministrativo, è stata anche elevata sanzione amministrativa di 3.166 euro.
“Le azioni di controllo si inseriscono in un ampio programma di verifica nel settore agro-alimentare, volto ad assicurare il rispetto delle norme di tracciabilità dei prodotti alimentari – spiegano i carabinieri della forestale – L’Arma proseguirà nell’azione di controllo in maniera capillare, allo scopo di espletare un’azione di prevenzione e repressione in materia agro-alimentare a tutela del consumatore, della qualità delle produzioni alimentari e della loro salubrità”.
Elena Ferrara