Con un atto unilaterale fuori da ogni norma, la Lega di serie B forza la mano ed annuncia il calendario di B con 19 società, capitanate da Lotito e Cellino. La Figc per ora non risponde, mentre il Coni sembra mettere la parola fine alle speranze di ripescaggio del Novara calcio. La società azzurra non si è mai esposta e non lo farà, Massimo De Salvo si muove solo con atti ufficiali e nelle sedi competenti.
Il 10 agosto 2018 potrebbe diventare un giorno importante per il calcio italiano, non già perchè la Lega B con un atto unilaterale fuori da ogni regola ha cambiato il format del torneo, a due settimane dall’inizio; non solo perchè la Figc, che più volte aveva richiamato la Lega stessa al mantenimento di una B a 22 squadre (senza prima un voto di Consiglio Federale attuabile non prima di due anni) ora tace con un silenzio che si potrebbe interpretare come complice; non già perchè il Coni (come aveva già fatto con l’Entella), comportandosi come Ponzio Pilato ha rimandato a settembre la questione “ripescaggi” congelando la delibera che aveva messo tra le ripescabili il Novara calcio; ma sarà un giorno importante perchè sono finalmente caduti i veli sul sistema calcio ed il governo che sovrintende la terza industria del Paese ha mostrato il suo vero volto e questo grazie al ricorso presentato dalla società azzurra.
Il disastro del pallone italico, divenuto plastico la sera di Italia-Svezia, sembrava propedeutico all’inizio di un vero quanto urgente “redde rationem”. Martirizzato sulla pubblica piazza l’utile capro espiatorio Giampiero Ventura, e accantonata l’imbarazzante presidenza Tavecchio, tutti si dicevano pronti allo stravolgimento, ma nei fatti cosa è accaduto? Il calcio non è riuscito a darsi un nuovo “vero” Presidente, le annunciate prime riforme (mercato chiuso prima del fischio d’inizio e squadre B) sono fallite prima di iniziare, e l’elefante Figc ha partorito il topolino del commissariamento.
Si potranno anche trovare persone serie come il Presidente di Serie C Gabriele Gravina (che ha diffidato la Lega B a non cambiare il format), o nuovi volti puliti, ma fino a quando saranno certi dirigenti a fare da pupari, muovendo i fili dietro le quinte, saremo di fronte alla reiterazione “ad libitum” del concetto di rivoluzione gattopardesca ben descritta da Tomasi Di Lampedusa: “Cambiare tutto affinché non cambi nulla”.
Il Novara calcio, dopo aver legittimamente provato a tutelare i propri interessi attraverso il pronunciamento di due diversi giudici, si è vista ieri umiliata dal golpe ordito dalle 19 società rimaste a difesa del proprio fortino. L’annuncio del calendario lunedì prossimo a Milano, il silenzio che per ora sembra complice di Fabriccini, unitamente al “congelamento” dei ripescaggi ordinato da Frattini al Coni con straordinario tempismo (si discuterà solo il prossimo 7 settembre); sembra proprio un disegno ben oltre le regole, che togliere ogni speranza al Novara calcio.
Quello che stanno cercando di fare è chiaro, far rimbalzare il pallone in campo prima che tutti i nodi vengano al pettine. Far partire i campionati, prima che tornino a parlare i Tribunali. Messo in freezer il Chievo, sterilizzate Cesena ed Entella, e chiusa a chiave la querelle fra Novara, Catania, Siena, Ternana e Pro Vercelli; Cristiano Ronaldo può abbagliare tutti con le sue giocate, ed in serie B la banda di Lotito e Cellino sedersi in Tribuna con quasi 1 mln di euro in tasca, frutto dei maggiori dividendi garantiti dall’auto riforma illegittima.
Il circo di nani e ballerine forse partirà comunque, in una ridda di dichiarazioni, illazioni, minacce (come quelle della Lega verso chi si azzarderà a contestare il golpe), ma nel silenzio scelto come principio, il Novara calcio valuterà le carte, i documenti ufficiali e se avrà dei diritti da difendere lo farà con tutta la forza di cui è capace, anche se ancora una volta non basterà, ma statene certi che non si farà mettere i piedi in testa gratis. Chi non rispetta le regole, prima o poi dovrà giustificare i propri atti, perchè i danni subiti dalla società azzurra sono chiari e quantificabili. Non sentirete Massimo De Salvo sbraitare, ululare alla luna o fare il capopopolo aizzando i tifosi contro qualcosa o qualcuno, ma stiate certi che il Novara calcio, i suoi tifosi e tutto ciò che rappresentano i colori azzurri per la città e per il territorio, verranno tutelati in tutte le sedi competenti.