Se n’è parlato in lungo e in largo, anche per le tante polemiche suscitate, eppure c’è chi ha scelto di ignorare la legge regionale che impone di spegnere le slot machine se collocate a meno di 500 metri di distanza dai “luoghi sensibili”. Ci ha provato un esercente che opera nella zona Sud della città, destinatario della prima multa. La Polizia locale lo ha scoperto e ha emesso il verbale.
Lo rende noto il Comune, che però svela anche un’altra faccia della medaglia: “Va detto – hanno rimarcato gli agenti e l’assessore alla Sicurezza Mario Paganini – che la maggior parte degli esercizi novaresi controllati all’indomani dell’entrata in vigore dello switch-off si è rivelata pienamente adempiente e ha dimostrato grande sensibilità al rispetto delle restrizioni imposte per contrastare il fenomeno della ludopatia. Per contro abbiamo riscontrato che gli esercizi autorizzati, in questi ultimi quindici giorni, sono stati letteralmente presi d’assalto dai clienti: purtroppo la ‘voglia di gioco’ risulta difficile da arginare”.
La legge regionale, infatti, non ha effetto sulle sale giochi e non era difficile immaginare che i giocatori più assidui avrebbero trovato in loro un’alternativa per giocare comunque. E per capire quanto grande sia questa “voglia” basta leggere i numeri diffusi nel recente convegno organizzato dalla Società Italiana Tossicodipendenze sul disturbo da gioco d’azzardo. In tutto il Piemonte, nel solo 2016, alle slot machine sono stati spesi 6,5 miliardi di euro. A Novara la spesa pro-capite è stata di 878 euro fra slot e videolottery. Molto di più dei 521 euro medi calcolati per le spese alimentari. Senza contare che all’Asl di Novara ci sono ben 400 persone in cura per ludopatia.
“Soddisfazione per il lavoro quotidianamente svolto dagli agenti della Polizia locale deputati ai controlli” è stata manifestata dall’assessore al Commercio Franco Caressa. “Siamo positivamente colpiti – commenta Caressa – dal comportamento adempiente e dalla collaborazione dimostrata da parte degli esercenti novaresi, pur nella consapevolezza della necessità di interventi culturali ed educativi che possano essere d’aiuto alle persone vittime della ludopatia, interventi che l’Amministrazione intende, come finora fatto, continuare a portare avanti”.