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Novara

Smascherato finto tecnico dell’Enel. La Polizia tiene alta l’attenzione

La Squadra Mobile di Novara smaschera un torinese di origine Sinti che truffò un’anziana novarese, sottraendogli oltre 15 mila euro. Il Vademecum della Polizia per difendersi dai finti tecnici.

Il bersaglio preferito è l’anziano solo, la tecnica collaudata è sempre la stessa: presentarsi alla porta dell’ignaro cittadino “travestiti” da tecnici della luce o del gas, per fantomatici ed urgenti lavori o per importanti chiarimenti o servizi amministrativi da assolvere.

Almeno ad uno di questi truffatori, la Squadra Mobile di Novara ha dato ieri (08.10.2018) esecuzione di un’ordinanza cautelare emessa dal G.I.P. di Novara, che dispone l’obbligo di permanenza nel comune di residenza, con il divieto di allontanamento notturno dall’abitazione.

I fatti, avvenuti all’inizio dell’anno, avevano colpito un’anziana novarese, che aveva creduto alla messa in scena di R.R. 37Enne “sinto piemontese” nato e residente in provincia di Torino già resosi responsabile di analoghi episodi, che si era presentato alla porta dell’ignara signora “mascherato” da tecnico dell’Enel. Una volta in casa aveva addirittura provocato una piccola esplosione, mettendo in allarme l’anziana vittima sulla tenuta dell’impianto elettrico e convincendola a mettere tutto il denaro e i preziosi in un sacchetto, da nascondere in un luogo sicuro per non vederli distrutti dal problema elettrico.

Dopo che la vittima aveva effettuato quanto richiesto, la convinse a recarsi in un’altra stanza per staccare le prese della corrente, così da fuggire con il bottino che la poveretta aveva raccolto: beni, denaro e gioielli di una vita per oltre 15.000 euro. Le successive indagini della Squadra Mobile hanno però incastrato R.R. che ora dovrà rispondere delle sue azioni davanti alla legge.

La Polizia di Stato coglie l’occasione per sensibilizzare tutti i cittadini sul continuo verificarsi di questo tipo di reati, che vengono compiuti nella quasi totalità dei casi nei confronti di persone anziane proprio per questo più vulnerabili.

La Polizia è disponibile a partecipare a incontri con associazioni e comunità finalizzati a spiegare i “modus operandi” dei soggetti che si rendono responsabili di questi crimini che vengono compiuti nei confronti delle categorie che andrebbero maggiormente protette.