Ad oggi il valore limite giornaliero per la protezione della salute umana del particolato PM10 di 50 microgrammi/m3 per più di 35 giorni è stato superato in 18 stazioni del Piemonte, circa il 35% delle stazioni nelle quali è misurato. Le stazioni più interessate dal problema dello smog sono quelle collocate nella zona di Torino, nei capoluoghi di provincia della zona centrale della regione e le stazioni di traffico.
Solo Biella, Cuneo e Verbania sono i capoluoghi di provincia che resistono maggiormente, con un numero di superamenti inferiore al valore limite.
“In attesa che, dal prossimo mese di gennaio, entri in vigore anche a Novara il Protocollo regionale anti-smog, visti i superamenti dei valori limite di Pm10 registrati in questi giorni in città – spiega l’assessore all’Ambiente del Comune di Novara Emilio Iodice – e il perdurare di condizioni meteorologiche complessivamente favorevoli all’accumulo degli inquinanti negli strati bassi dell’atmosfera, invitiamo i cittadini ad utilizzare per i propri spostamenti mezzi alternativi all’auto privata e abbassare di 1° o 2° le temperature interne alle abitazioni e agli uffici”.
Ci sono misure già in vigore per il contenimento delle emissioni nocive in atmosfera. “Innanzitutto – prosegue Iodice – il divieto di circolazione ai veicoli Euro 0, 1 benzina ed Euro 0, 1 e 2 diesel e ai ciclomotori e motocicli non conformi alla normativa pre Euro 2, da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30, esteso alla rete stradale urbana del territorio comunale. Dal provvedimento sono esclusi i veicoli alimentati a gpl, metano, i veicoli elettrici e ibridi oltre a quelli impiegati per garantire servizi di pubblica utilità. A questo provvedimento si aggiunge il divieto di circolazione nelle aree Ztl anche ai mezzi commerciali Euro 0 e 1 benzina ed Euro 0, 1,2 diesel tutti i giorni dalle 8 alle 19, con esclusione dei veicoli alimentati a gpl, metano, veicoli elettrici e ibridi. E’ inoltre prevista la riduzione di un’ora del periodo giornaliero di attivazione degli impianti di riscaldamento, limitandolo a tredici ore giornaliere a tutto il periodo annuale di accensione degli impianti (15 ottobre-15 aprile, secondo quanto previsto dal Dpr 74/2013, ndr): da quest’ultimo provvedimento sono esclusi gli impianti a condensazione o integrati con solare termico o geotermia e fanno inoltre eccezione gli edifici appartenenti a specifiche categorie escluse dalla normativa vigente, come ad esempio ospedali e scuole. E’ infine vietata, su tutto il territorio comunale, la combustione di rifiuti e scarti di lavorazione”.