Ci sono diverse foto che ritraggono Gisella Purpura, 41 anni, la donna uccisa oggi in Corso Cavour a Novara dal suo compagno, il tunisino B.K, negli ultimi istanti della sua vita o appena spirata. Riversa a terra mentre un passante è chino su di lei e le tiene la mano, forse per darle coraggio.
Foto che non pubblichiamo perchè ci pare inutile aggiungere orrore a questa storia di dolore, ma strazianti perchè in esse risulta evidente come, nella quotidianità di un pantalone nero della tuta e di una canotta a fiorellini, irrompa un larga chiazza di sangue, all’altezza del petto. E’ quella la conseguenza della coltellata, l’unica secondo la prima analisi degli inquirenti, che l’ha uccisa.
Una fine tragica quella di Gisella, triste epilogo di una vita difficile. Già seguita dai servizi sociali del Comune, madre di tre figli, due dei quali le erano stati tolti per vicende di abuso di alcol e stupefacenti.
Il compagno non più tardi di una settimana fa, era stato fermato dalla Polizia: aveva danneggiato diverse auto in sosta nella zona di via San Francesco D’Assisi ed aveva opposto resistenza agli agenti che cercavano di contenere la sua crisi di escandescenza, sembra dopo l’ennesimo litigio con Gisella. Era stato rimesso in libertà, ma evidentemente la situazione di tensione con la convivente non si era risolta. Tutt’altro!
Oggi l’ennesimo alterco violento, che anche i vicini hanno udito, come del resto accadeva spesso.
“La vita non e mai come la vedi – scriveva Gisella sui social – si ama e si soffre e forse è più il tempo che stiamo a soffrire che ad amare ed essere felici”. Frasi e dichiarazioni d’amore all’indirizzo del compagno, su diversi profili, con le foto ed i video di momenti di serenità con la figlia
“Devo vivere la mia vita e non soffrire più”. Scriveva Gisella. Ma questo, ultimo, desiderio non le è stato possibile realizzarlo…