Sentirsi soli: malattia dell’anima. La solitudine è il tema al centro del convegno che si svolgerà, in due giornate, presso il centro Congressi Hotel Novarello. 8 novembre e 22 novembre: sono le date in cui si parlerà di “Solitudini. Le malattie dell’anima”.
“Vi sono non una ma molte solitudini, radicalmente diverse l’una dall’altra. Vi è una solitudine che è capacità di essere soli, distanziamento dalle cose del mondo, condizione di fertile ritiro in se stessi, di forte impulso al potenziale creativo e di profonda ed autentica ricerca del proprio sé. Beata solitudo, sola beatitudo. Ma vi è anche una solitudine che deriva dalla separazione e dalla perdita. E, ancora, solitudine come “malattia dell’anima”, esperienza così frequente in ambito psicopatologico: dal malinconico, nel suo voler essere solo a distanza incolmabile, a chi vive un’esistenza schizofrenica nello straziante isolamento di non saper e di non poter essere con l’altro; dal fobico dove la solitudine nasce dal timore dell’incontro con l’oggetto inquietante all’ossessivo drammaticamente solo nel suo tormentoso arrovellarsi; dal borderline sempre teso ad evitare la ferita dolorosa di un intollerabile abbandono al tossicomane che cerca invano di colmare con la sostanza un vuoto di relazioni e di affetti”.
Il Convegno si propone come momento di riflessione sulle molteplici declinazioni che la solitudine conosce, analizzando tale esperienza, nella prima giornata, in un confronto interdisciplinare e, nella seconda, cercando di descriverne i volti con cui si presenta in psichiatria. Introduce il convegno Domenico Nano, direttore del Dipartimento di Salute Mentale Asl Novara:
Una serata a teatro accompagna il convegno con lo spettacolo Camille. Un fiore che non cambia affatto, omaggio a Camille Claudel, scultrice francese morta dopo trent’anni di reclusione in ospedale psichiatrico, emblema di una vita di solitudine.
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